demos & PI
contatti area riservata
RAPPORTO GLI ITALIANI E LO STATO OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE IL MONDO A NORDEST MONITOR ITALIA LE INDAGINI EUROPEE
Le mappe di Ilvo Diamanti
ULTIME MAPPE
La strada stretta del campo largo Piace agli elettori Pd ma non agli alleati
(23 settembre 2024)
vedi »
Armi all’Ucraina I più contrari sono tra gli elettori di Lega, FdI e M5S
(16 settembre 2024)
vedi »
Il limite del doppio mandato piace più ai dem che ai grillini
(13 settembre 2024)
vedi »
Il paradosso degli elettori democrazia senza i partiti
(27 agosto 2024)
vedi »
LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI

La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica.
LE PASSIONI DEGLI ITALIANI CRESCE A SORPRESA IL TIFO PER LA POLITICA LA CHIESA PERDE QUOTA
[La Repubblica, 9 marzo 2024]

Sono molti e diversi i riferimenti che i cittadini utilizzano per "orientarsi".
Nella vita e sul piano personale. È interessante osservare quali siano ritenuti (più o meno) utili. E in quale misura. È quanto abbiamo cercato di fare attraverso un sondaggio di Demos, condotto di recente. Nel quale vengono "riproposti" i quesiti "già posti" alcuni anni addietro. Nel 2016, per la precisione. In questo modo vengono rilevate le opinioni relative ad ambiti e contesti importanti, che condizionano le scelte delle istituzioni e dei soggetti pubblici. Oltre che degli individui. In particolare, sono state valutate alcune "passioni", che esistono e resistono nel tempo. I luoghi del territorio, la religione e la fede, lo sport, infine: la politica. Premetto che, per importanza, prevale sempre "il territorio". E ciò spiega, in parte, l'attenzione "nazionale" verso le elezioni che si svolgono, in questa fase, in ambito "regionale". Di recente: in Sardegna. Domani, in Abruzzo. Nei prossimi mesi: in Basilicata, Piemonte e Umbria.

Da questa indagine emergono aspetti di continuità e di cambiamento interessanti. E non del tutto scontati. Anche se il primo elemento che si delinea, osservando gli atteggiamenti sociali a distanza di 8 anni, è un elevato grado di "coerenza". In quanto la graduatoria delle opinioni si conferma e resiste nel tempo. Pur dimostrando un certo grado di riduzione delle differenze interne. Cioè: la tendenza verso una comune identità.

"La passione che supera le altre passioni" coinvolge e richiama i luoghi del territorio. Come emerge anche nelle indagini sul "Rapporto degli italiani verso lo Stato e le Istituzioni", condotto da LaPolis-Università di Urbino insieme a Demos, da oltre vent'anni. D'altronde, i "nostri" ambienti di vita contribuiscono a farci conoscere e riconoscere. A definire la nostra identità. Per questo motivo, il primo riferimento, per gli italiani, è costituito da "la sua (nostra) città, regione", dal suo (nostro) "paese". Indicati dal 60% del campione(con un punteggio 8-10). Poco meno rispetto al 2016, quando "appassionavano" il 64% delle persone intervistate.

Dietro ai luoghi del territorio, si conferma "la religione o la comunità religiosa". Indicata, però, da una quota molto più ridotta: 39%. In calo di 15 punti, negli ultimi 8 anni. Una tendenza che si spiega con la discesa rilevante della pratica religiosa. Sottolineata e analizzata da un recente saggio pubblicato dal sociologo Luca Diotallevi (per l'editore Rubbettino), intitolato, puntualmente, "La messa è sbiadita". Questa tendenza si allarga fra i più giovani, ma, negli ultimi anni, ha coinvolto anche le donne, che un tempo erano (e in parte restano) le più "fedeli" alla pratica religiosa.

Più ridotta è la componente di persone che si "appassiona", cioè, "prova passione" per lo sport e/o per la squadra-lo sportivo per cui tifa. Quest'area sociale appare, comunque, ampia: 31%. Vicina, per "misura", a quanto osservato nel 2016. Il tifo, d'altra parte, è un sentimento diffuso in Italia, e coinvolge oltre metà dei cittadini, come emerge da un'indagine di Demos, condotta un anno fa, nel febbraio 2023.

In fondo alle preferenze degli italiani si confermano i partiti e i leader politici. Che, tuttavia, fanno registrare una crescita "rilevante". Per quanto limitata, se si concentra l'attenzione sulle passioni più intense. Si tratta comunque, di un aspetto "rilevante". E un po' sorprendente, pensando al clima anti-politico che ha accompagnato il Paese negli ultimi 20 anni. Questo mutamento si spiega, principalmente, con i cambiamenti avvenuti nell'ultimo decennio. Per il ruolo evidente che la "politica" ha fatto osservare negli anni del Virus, soprattutto attraverso l'azione dei governi locali.

Ma, soprattutto, contano i mutamenti avvenuti nei rapporti di forza fra aree (campi) e partiti. E l'instabilità diffusa e permanente, che si osserva. Infatti, l'attenzione verso partiti, movimenti e leader politici appare elevata in tutti i settori. Fra tutti gli elettori. Anzitutto e soprattutto, nella base del M5s. Ma si riproduce, in misura poco più ridotta, nel Centro-Sinistra e nel Centro-Destra.
È interessante, ancora, l'influenza dell'età. La passione verso la religione e il territorio, infatti, cresce quando si superano i 50 anni. Mentre fra i più giovani non si osservano "passioni particolari". È, tuttavia, indubbio che viviamo "un'epoca di passioni tristi", per citare una definizione di Miguel Benasayag e Gerard Schmit (ispirata al filosofo olandese Baruch Spinoza).

"Tristi", perché non spingono e non aiutano a guardare avanti. Oltre. Ma accentuano il nostro legame con il presente. Con il territorio. Qui e ora. E, quindi, generano senso di impotenza. Mentre la fiducia negli altri e, in generale, la "fede", che è all'origine della "fiducia", diventa più instabile. Fuida.

In questo modo, però, rischiamo di perdere il futuro. E di perderci in un presente senza fine.

home  |  obiettivi  |  organizzazione  |  approfondimenti  |  rete demos & PI  |  partner  |  privacy step srl  ::  p. iva 02340540240