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OSSERVATORIO SUL NORD EST - GLI ADULTI SI PREOCCUPANO MENO DI UN TEMPO DEL FUTURO DEI GIOVANI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
GLI ADULTI NON SI CURANO DEL FUTURO DEI GIOVANI
[di Natascia Porcellato]

In questi mesi, dopo molto tempo, li abbiamo rivisti, i giovani, e in una duplice veste. Prima, i giovani della lotta, "in tenda", nelle principali città universitarie, a denunciare il caro-affitti. Oggi, nella tragedia romagnola, i giovani al servizio: di un territorio colpito e di una popolazione ferita e spaesata. Loro ci sono, dunque. Ma "oggi, gli adulti si preoccupano del futuro dei giovani molto meno di un tempo"? Sì, secondo il 45% dei rispondenti di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. Guardando ai dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, sembra emergere un diffuso senso di indifferenza degli adulti verso le giovani generazioni.

Questa idea, inoltre, sembra essere cresciuta nel corso del tempo. Nel 1998, infatti, a dichiararsi d'accordo con l'affermazione era il 28%; la quota si attestava al 31% nel 2002 e arrivava al 38% nel 2007. Però, è dopo la crisi innescata dal fallimento della banca d'affari Lehman Brothers che viene superata la soglia del 40%. Nel 2011, infatti, l'idea che gli adulti si occupino del futuro dei giovani meno di un tempo ottiene l'adesione del 44% degli intervistati, e lo stesso orientamento due anni più tardi sale al 47%. Tra il 2016 e il 2021, invece, i valori sembrano stabilizzarsi tra il 41 e il 42%, ma con il dato registrato nell'ultima indagine (45%) assistiamo a una ripresa del consenso.

Quali settori sono più orientati a pensare che al giorno d'oggi gli adulti si preoccupano dei giovani meno di un tempo? Mentre non sembrano emergere orientamenti diversi tra uomini e donne (entrambi intorno al 45%), proviamo ad analizzare come cambia la popolarità di questa opinione in base all'età. A aderire in misura maggiore sono gli under-35 (49%), anche se la soglia della maggioranza assoluta viene superata tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (54%) e tra coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni (56%). Gli adulti tra i 55 e i 64 anni si dividono esattamente a metà tra concordi e non, mentre l'adesione scende sotto la media dell'area tra le persone di età centrale (45-45 anni, 40%) e, in misura ancora più marcata, tra gli anziani (33%).

Curiosamente, poi, non emergono distinguo di rilievo legati al livello di istruzione: l'idea che gli adulti abbiano smesso di porsi il problema del futuro dei giovani mette insieme chi ha conseguito la licenza elementare (45%) e coloro che sono in possesso di quella media (46%), quanti hanno raggiunto un diploma di scuola superiore o una laurea (44%).

Guardando alle professioni, possiamo trovare altri spunti interessanti. A condividere maggiormente l'idea che al giorno d'oggi gli adulti si preoccupano del futuro dei giovani meno di tempo sono soprattutto gli operai (57%) e le casalinghe (49%), mentre si attestano intorno alla media dell'area gli studenti (45%), e liberi professionisti (44%) e i disoccupati (43%). Tra i settori socioprofessionali che invece manifestano una più marcata distanza in negativo dall'orientamento generale ritroviamo gli impiegati (41%) e i pensionati (36%), gli imprenditori e i lavoratori autonomi (40%).



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 10 marzo 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4.411), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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