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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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Triveneto: la sanità pubblica soddisfa una minoranza (8 maggio 2024)
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Nord Est: 6 su 10 vorrebbero cambiare lavoro (1 maggio 2024)
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L'antifascismo a Nord Est (24 aprile 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST E LAVORO
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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NORD EST, IN SEI SU DIECI STANNO BENE AL LAVORO [di Natascia Porcellato]
Approvato il Decreto Lavoro e spenti i microfoni del Concertone, cosa resta? Un Paese che, su questo, ha ancora moltissimo da fare. I dati analizzati oggi da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, però, possono offrire importanti elementi di riflessione. Il primo riguarda la valorizzazione dei lavoratori: il 61% si sente molto o abbastanza apprezzato nel proprio ruolo, mentre il 39% percepisce poco o nessun riconoscimento.
Come cambiano questi valori nei diversi settori sociali? A manifestare la soddisfazione più ampia sono soprattutto gli over-55 (69%), mentre intorno al valore medio dell'area si collocano adulti (45-54 anni, 61%) e under-30 (64%). A rivelare la sofferenza maggiore, invece, sono le persone di età centrale: tra di loro, il 56% dichiara di sentirsi valorizzato, mentre il 44% percepisce un apprezzamento scarso. Anche il livello di istruzione offre indicazioni interessanti, pur in maniera controintuitiva: avere un diploma o una laurea non sembra garantire una valorizzazione (molto) più estesa rispetto a chi ha un titolo inferiore (63% vs 58%). È la condizione di genere, infatti, a offrire i distinguo più marcati: gli uomini percepiscono una valorizzazione più ampia (68%) rispetto a quella avvertita dalle donne (54%).
E qui arriviamo ad avere un quadro più chiaro di uno dei tanti nodi che stringono il Paese (e il suo sviluppo): le donne sono più degli uomini, studiano di più e con risultati migliori. Ma anche: lavorano meno, con contratti peggiori e prospettive di carriera peggiori (per le dimensioni dei fenomeni si veda l'ultimo Rapporto Censis).
A ben guardare, però, i "soffitti di cristallo" appaiono tutt'altro che trasparenti. Lo squilibrio di genere in tema di carichi di lavoro domestico e attività di cura, imputabili a un sistema di welfare insufficiente, unito a un'organizzazione del lavoro fortemente tradizionale, rendono la conciliazione tra vita e lavoro un'impresa complicata da comporre, dal prezzo altissimo, e per lo più in carico alle donne.
Così, la questione del bilanciamento si impone alla riflessione: quali soluzioni potrebbero essere efficaci? Secondo l'88% dei lavoratori nordestini sarebbe apprezzabile poter decidere a che ora iniziare o finire; il 69% gradirebbe poter lavorare meno ore alla settimana, oppure lo stesso numero, ma in meno giorni; infine, il 62% valuta come molto o abbastanza importante poter scegliere se lavorare da casa o in ufficio.
Uomini e donne sembrano allineati (69%) sull'idea di lavorare meno ore alla settimana, ma le altre soluzioni appaiono preferite in misura maggiore dalla componente femminile. La distanza tra i generi, infatti, si fa notare sull'ipotesi di lavorare lo stesso numero di ore su meno giorni (72% tra le donne, 66% tra gli uomini), cresce ulteriormente sulla possibilità di decidere ora di inizio o fine (88% vs 77%), e si fa voragine sull'ipotesi di lavorare da casa o in ufficio (73% vs 54%).
Così, per aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro e la natalità, come auspicato qualche settimana fa, il Presidente Meloni ha di fronte una strettoia: valorizzare le donne già al lavoro e disegnare un nuovo bilanciamento vita-lavoro. Uomini permettendo, ovviamente.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 10 marzo 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4.411), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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