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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST E LAVORO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, IN SEI SU DIECI STANNO BENE AL LAVORO
[di Natascia Porcellato]

Approvato il Decreto Lavoro e spenti i microfoni del Concertone, cosa resta? Un Paese che, su questo, ha ancora moltissimo da fare. I dati analizzati oggi da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, però, possono offrire importanti elementi di riflessione. Il primo riguarda la valorizzazione dei lavoratori: il 61% si sente molto o abbastanza apprezzato nel proprio ruolo, mentre il 39% percepisce poco o nessun riconoscimento.

Come cambiano questi valori nei diversi settori sociali? A manifestare la soddisfazione più ampia sono soprattutto gli over-55 (69%), mentre intorno al valore medio dell'area si collocano adulti (45-54 anni, 61%) e under-30 (64%). A rivelare la sofferenza maggiore, invece, sono le persone di età centrale: tra di loro, il 56% dichiara di sentirsi valorizzato, mentre il 44% percepisce un apprezzamento scarso. Anche il livello di istruzione offre indicazioni interessanti, pur in maniera controintuitiva: avere un diploma o una laurea non sembra garantire una valorizzazione (molto) più estesa rispetto a chi ha un titolo inferiore (63% vs 58%). È la condizione di genere, infatti, a offrire i distinguo più marcati: gli uomini percepiscono una valorizzazione più ampia (68%) rispetto a quella avvertita dalle donne (54%).

E qui arriviamo ad avere un quadro più chiaro di uno dei tanti nodi che stringono il Paese (e il suo sviluppo): le donne sono più degli uomini, studiano di più e con risultati migliori. Ma anche: lavorano meno, con contratti peggiori e prospettive di carriera peggiori (per le dimensioni dei fenomeni si veda l'ultimo Rapporto Censis).

A ben guardare, però, i "soffitti di cristallo" appaiono tutt'altro che trasparenti. Lo squilibrio di genere in tema di carichi di lavoro domestico e attività di cura, imputabili a un sistema di welfare insufficiente, unito a un'organizzazione del lavoro fortemente tradizionale, rendono la conciliazione tra vita e lavoro un'impresa complicata da comporre, dal prezzo altissimo, e per lo più in carico alle donne.

Così, la questione del bilanciamento si impone alla riflessione: quali soluzioni potrebbero essere efficaci? Secondo l'88% dei lavoratori nordestini sarebbe apprezzabile poter decidere a che ora iniziare o finire; il 69% gradirebbe poter lavorare meno ore alla settimana, oppure lo stesso numero, ma in meno giorni; infine, il 62% valuta come molto o abbastanza importante poter scegliere se lavorare da casa o in ufficio.

Uomini e donne sembrano allineati (69%) sull'idea di lavorare meno ore alla settimana, ma le altre soluzioni appaiono preferite in misura maggiore dalla componente femminile. La distanza tra i generi, infatti, si fa notare sull'ipotesi di lavorare lo stesso numero di ore su meno giorni (72% tra le donne, 66% tra gli uomini), cresce ulteriormente sulla possibilità di decidere ora di inizio o fine (88% vs 77%), e si fa voragine sull'ipotesi di lavorare da casa o in ufficio (73% vs 54%).

Così, per aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro e la natalità, come auspicato qualche settimana fa, il Presidente Meloni ha di fronte una strettoia: valorizzare le donne già al lavoro e disegnare un nuovo bilanciamento vita-lavoro. Uomini permettendo, ovviamente.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 10 marzo 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4.411), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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