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L'antifascismo a Nord Est (24 aprile 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - OSSERVATORIO SUL NORD EST: LA PARITÀ DI GENERE
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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LA PARITÀ DI GENERE? È SEMPRE PIÙ LONTANA [di Natascia Porcellato]
La parità di genere? Ancora molto lontana: potremmo sintetizzare così i dati pubblicati oggi sul Gazzettino. Le analisi di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, infatti, mostrano che la (netta, 60%) maggioranza degli intervistati ritiene che gli uomini continuino ad avere sulle donne dei vantaggi legati al solo fatto di essere uomini. A giudicarli ormai uguali, invece, è il 28%, mentre una minoranza (12%) pensa che nella società attuale le donne abbiano ormai più importanza degli uomini.
Come sono cambiati gli orientamenti? È diminuita l'idea che la parità di genere sia ormai raggiunta: dal 50% del 2015, si scende al 35% del 2020, fino all'attuale 28%. Al contrario, a crescere è stata l'idea che per gli uomini persistano dei vantaggi legati al loro genere: sette anni fa, questa posizione era fatta propria dal 41% dei nordestini, quota che sale al 55% nel 2020 e raggiunge il 60% oggi. Sostanzialmente stabile, e compresa tra il 9 e il 12%, la percentuale di intervistati che ritiene siano le donne ad essere ormai più importanti degli uomini.
Il differente sguardo di uomini e donne appare quantomai interessante in questo caso. Tra i primi, il 35% pensa che si sia raggiunta la parità di genere, mentre il 49% ammette che il loro genere gode di vantaggi riconducibili al loro essere uomini, e una quota non trascurabile (16%) ritiene che oggi vi sia un vantaggio tutto al femminile. Tra le donne, invece, è nettamente prevalente l'idea che devono scontrarsi con una società in cui gli uomini godono di privilegi propri (70%), mentre è il 22% a pensare che si sia arrivati alla piena parità e una quota residuale (8%) si sente privilegiata rispetto agli uomini.
Aggiungiamo al genere anche l'età e osserviamo quali indicazioni emergono. Tra le donne di tutte le età, è maggioritaria l'idea che gli uomini continuino ad essere avvantaggiati: è di questo avviso la quasi totalità (91%) delle under-25, ma il valore si mantiene al di sopra del 70% anche tra le donne tra i 25 e i 64 anni; è tra le anziane, però, che questo orientamento scende al 51%, mentre parallelamente cresce sia la componente che considera raggiunta la parità (36%) sia quella che ritiene le donne dominanti (13%).
Osserviamo ora le opinioni degli uomini. L'idea che i due generi siano ormai uguali raggiunge il 49% tra i giovani, ma si attesta al 39-40% anche tra adulti e anziani. L'idea che invece persistano dei vantaggi legati al genere a cui appartengono è presente soprattutto tra gli intervistati di età centrale (35-44 anni, 58%) e coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni (54%). Vi è, infine, una componente di uomini che ritiene siano le donne ad avere maggiore importanza oggi, e sono in misura maggiore coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni (22%) a pensarla in questo modo.
Nel film "Nella società degli uomini", i due protagonisti corteggiano a turno un'inconsapevole collega al solo scopo di deriderla. Nonostante sia del 1997, appare perfetta metafora di una società che ancora oggi lusinga le donne, narrando loro che studio e impegno saranno ripagati, salvo poi beffarle, con soffitti di vetro e stipendi inadeguati. Una beffa che non deve più essere tollerata.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra l'8 e il 9 febbraio 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1031 persone (rifiuti/sostituzioni: 4273), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,05% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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