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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST DIVISO SULLA CHIUSURA DELLE SCUOLE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LE SCUOLE AL TEMPO DEL VIRUS: APRIRE A SECONDA DEI CONTAGI
[di Natascia Porcellato]

"È possibile che a 16 anni il mondo abbia il diametro del cortile della scuola?" (Bianca come il latte, rossa come il sangue, di Alessandro D'Avenia). Sì, perché la scuola è: libri e lezioni, compiti in classe e interrogazioni. Ma, soprattutto, è: amicizie assolute e amori leggendari, fiducia incondizionata e litigi furiosi, insegnanti da cui imparare e insegnanti a cui aspirare, gioie e dolori totali, senza mediazioni. E stare distanti da questo diametro vuol dire non averne più uno, per molti ragazzi. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi del tema della scuola all'epoca del Covid-19, focalizzando in particolare gli istituti superiori. La rilevazione, pur precedente alla recente recrudescenza della pandemia, offre comunque spunti e stimoli interessanti. L'idea che le scuole superiori debbano essere sempre chiuse, fino a fine pandemia, è sostenuta dal 13% dei nordestini. L'opzione opposta, che invece le vuole sempre aperte, al di là dei contagi, raccoglie il 38% dei consensi. La maggioranza (relativa), però, ritiene che si debba continuare come fatto finora, aprendo e chiudendo in base ai contagi.

È passato un anno dal provvedimento che ha messo l'intero Paese in lock-down. La conferenza stampa nel cuore della notte dell'allora Premier Giuseppe Conte ha segnato un confine tra due mondi: quello che conoscevamo prima e questo che viviamo ora. Già allora, le prime a chiudere furono le scuole, e su questo si sono scatenate feroci polemiche che risuonano ancora oggi. Dai banchi a rotelle alle chiusure locali imposte dai Governatori; dai protocolli da seguire all'organizzazione della didattica a distanza, dai permessi parentali in caso di quarantena della classe alla somministrazione dei tamponi: la gestione della questione scolastica è stata tutt'altro che semplice e lineare.

Un anno dopo, con le varianti del virus che sembrano più aggressive proprio verso i più giovani, le scuole sono ancora al centro del dibattito.
La maggioranza relativa (45%) promuove il sistema attuale, che alterna aperture a chiusure, ma l'adesione cresce tra le persone di età centrale (45-54 anni, 49%) e gli over-65 (49%), oltre che tra impiegati (53%), liberi professionisti (64%) e pensionati (52%).

Coloro che vorrebbero la certezza dell'apertura (38%) sono in misura maggiore persone tra i 35 e i 44 anni (45%), mentre dal punto di vista professionale questa ipotesi cresce tra operai (44%), imprenditori (61%) e casalinghe (47%).

Quanti invece preferirebbero che le scuole fossero chiuse fino a fine pandemia (13%) sono in misura maggiore giovani tra i 18 e i 24 anni (36%) e coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (17%), mentre guardando alle professioni ritroviamo una quota superiore alla media di operai (19%) e, soprattutto, studenti (37%).

Chi deve decidere se aprire o chiudere le scuole superiori? La scelta, secondo i nordestini, deve rimanere in mano alle Regioni (59%), mentre il 27% preferirebbe fosse centralizzata a livello governativo e una minoranza (11%) vorrebbe che a decidere fossero i dirigenti scolastici.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 6 febbraio 2021 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1007 persone (rifiuti/sostituzioni: 4115), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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