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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: SCENDE LA PREOCCUPAZIONE SUL TERRISMO ISLAMICO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
RELIGIONE E TERRORISMO: L'ISLAM FA MENO PAURA
[di Natascia Porcellato]

È di un paio di mesi fa l'ultimo attentato su suolo europeo: a Vienna, un commando ha attaccato in sei diversi punti della città, uccidendo 4 persone e ferendone altre 22. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi del timore di attentati terroristici nel nostro Paese. Il 29% degli intervistati di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia autonoma di Trento pensa che nei prossimi mesi sia molto o abbastanza probabile che si verifichino attentati nel nostro Paese, mentre è il 63% a giudicare questa eventualità poco o per niente credibile. Piuttosto consistente (8%) la quota di coloro che non si esprimono sul quesito.

Inghilterra, Austria e Francia: questi sono stati gli scenari dei dieci diversi attacchi terroristici di matrice jihadista avvenuti in Europa nel corso del 2020. Eppure, guardando al passato, osserviamo una inversione di tendenza dell'opinione pubblica dell'area rispetto alla tensione riguardante eventuali minacce terroristiche. Nel 2003, infatti, era il 55% dei nordestini a ritenere molto o abbastanza probabile il verificarsi di attacchi in Italia, e nel 2015 esprimeva la stessa convinzione il 50%. Oggi, tuttavia, tale preoccupazione sembra essere molto meno estesa, fermandosi al 29%.

Su questo andamento potrebbe pesare la pandemia, in un duplice modo. Da una parte, i mass media si sono largamente concentrati sul dilagare del Covid-19, lasciando gli altri fatti più ai margini dell'informazione quotidiana. Dall'altra, proprio la crescente preoccupazione per le conseguenze -sanitarie, economiche e sociali- dell'infezione potrebbe aver reso meno centrali altre questioni.

Però, potrebbe aver contribuito ad abbassare la tensione anche un altro fattore: la convinzione, che si è andata stabilizzando nel corso del tempo, che l'Islam non sia una religione generalmente violenta. Oggi, è il 78% dei nordestini ad aderire a questa opinione. Il valore appare in linea con quanto rilevato nel 2015, quando si attestava all'81%, e non dissimile da quello osservato nel 2006, quando si fermava al 74%. Per converso, a ritenere l'Islam una religione che in generale spinge i suoi fedeli alla violenza è una minoranza che negli anni è oscillata tra il 14% del 2006, il 10% del 2015 fino a raggiungere l'attuale 11%.

Come influisce l'orientamento politico sulla visione che si ha dell'Islam? La convinzione che sia l'Islam a spingere i propri fedeli alla violenza tende a crescere tra gli elettori del M5s (23%), di FdI (20%) e della Lega (18%). Queste, però, restano delle minoranze: in tutti i settori analizzati, infatti, la maggioranza non ha dubbi e ritiene che siano solo alcuni gruppi estremisti a spingere i musulmani alla violenza. La pensa in questo modo l'86% degli elettori del Pd e l'85% di chi guarda ai partiti minori; il 79% dei sostenitori di Forza Italia e il 76% di chi voterebbe per FdI; il 71% degli elettori della Lega e il 73% di chi invece guarda al M5s, mentre tra chi si rifugia nell'area grigia dell'incertezza e della reticenza il valore si attesta al 78%.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e il 6 novembre 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 6203), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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