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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST PERPLESSO SUI MONOPATTINI ELETTRICI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
MONOPATTINI, PER 8 SU 10 SONO OGGETTI PERICOLOSI
[di Natascia Porcellato]

Sfrecciano su strade e piste ciclabili, marciapiedi e aree pedonali, apparentemente incuranti di passanti, automobili, biciclette e moto: i monopattini elettrici che popolano le nostre realtà sembrano non rispondere ad alcuna regola. Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, la loro diffusione è ancora piuttosto limitata (2% l'ha già acquistato, il 3% lo farà sicuramente in futuro), ma, complici comportamenti individuali spesso irresponsabili, i pareri sui monopattini elettrici sono già piuttosto definiti. Il 77% dei nordestini li giudica dei mezzi pericolosi e, anche se il 64% ritiene dovrebbero essere equiparati alle biciclette, il 27% preferirebbe fossero assimilati alle moto.

Il bonus che li ha incentivati è stato (ed è) uno dei principali motivi di polemica tra Governo e opposizioni, ma la spinta verso la mobilità elettrica era partita già da qualche anno. Prima, però, questi interventi si collocavano sulla scia della sostenibilità ambientale: ora, invece, hanno più lo scopo di rinforzare lo spostamento veloce individuale per svuotare il più possibile i mezzi pubblici. Parallelamente alla loro diffusione, però, sono aumentati anche gli incidenti che li vedono protagonisti. Secondo l'Osservatorio Monopattini di ASAPS, nei primi sei mesi del 2020, nonostante includa due mesi di lockdown generalizzato, sono ben 58 gli incidenti che hanno visto come protagonisti i monopattini elettrici nel nostro Paese.

La preoccupazione per questo mezzo di trasporto è fortemente presente in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e in Provincia autonoma di Trento. Nonostante il suo utilizzo, attuale o nel prossimo futuro, sia limitato a una minoranza (5%) -quota che si fa più consistente in settori precisi, come chi vive in città con oltre 50mila abitanti (10%), giovani tra i 25 e i 34 anni (11%), studenti e liberi professionisti (entrambi 9%)- il 77% dei nordestini pensa che siano mezzi pericolosi. Colpisce la trasversalità anagrafica di questo giudizio: è solo tra gli under-25 che la percentuale rimane al di sotto della maggioranza assoluta, pur raggiungendo un tutt'altro che trascurabile 39%; in tutte le altre età, si mantiene stabilmente e nettamente al di sopra del 70%.

Ma quali regole devono rispettare i monopattini elettrici? Una modifica del Codice della Strada del febbraio scorso li equipara alle biciclette. Possono quindi circolare su: strade urbane, con limite di velocità massima di 50 km/h; strade extra-urbane, solo se dotate di pista ciclabile, con obbligo di usare la pista ciclabile; aree pedonali urbane, solo se è consentita la circolazione di biciclette non condotte a mano. In ogni caso, non possono superare i 25 km/h sulle carreggiate e i 6 km/h nelle aree pedonali.

L'equiparazione alle biciclette sembra convincere anche i nordestini: il 64% infatti aderisce a questa idea. Una quota consistente (27%), però, li vorrebbe assimilati alle moto, quindi esclusi dalla circolazione promiscua con i pedoni, muniti di assicurazione e con guidatori dotati di casco.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e il 6 novembre 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 6203), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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