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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA CONSEGNA A DOMICILIO DI CIBI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PRANZO E CENA PORTATI A CASA ORA PIACCIONO SEMPRE DI PIÙ
[di Natascia Porcellato]

"Una buona cena è uno dei trionfi della civiltà sopra la barbarie", sosteneva lo scrittore satirico canadese Robertson Davies. E nei mesi di lock-down, chiusi in casa e con nessuna possibilità di uscire, abbiamo provato, a modo nostro e in diversi modi, a sconfiggere la barbarie del Covid anche così: con dei pranzi e delle cene speciali. Abbiamo cucinato di tutto, mostrando una certa predilezione verso i lievitati, talvolta con risultati alterni, ma causando delle frequenti crisi da scarsità di lievito e farina nei supermercati. Ma, soprattutto, nell'impossibilità di uscire, da quando è stato consentito, ci siamo fatti consegnare a casa cibo pronto di qualsiasi natura: dalla pizza alle bruschette, dai gelati ai kebab, dai cornetti per la colazione alle cene complete dall'antipasto al dolce.

Quanto vasto è stato il fenomeno "delivery" in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento? Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, il 17% degli intervistati si è fatto consegnare a casa cibo pronto per la prima volta proprio nei mesi del lock-down. A questi, possiamo aggiungere il 26% di "abitué", che lo facevano già da prima: nel complesso, la quota di nordestini che hanno usufruito di questo servizio raggiunge il 43%.

Quali categorie hanno più approfittato delle consegne a domicilio di cibo pronto? Dal punto di vista anagrafico, possiamo vedere che sono soprattutto i giovani (61%), coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (58%) e chi ha un'età centrale (35-44 anni, 63%) a usare il delivery. In linea con i valori medi, invece, ritroviamo gli adulti tra i 45 e i 54 anni (46%) e quelli che hanno tra i 55 e i 64 anni (42%). Molto lontani da questa pratica sociale sembrano essere gli anziani con oltre 65 anni: tra di loro, solo il 16% ha concretizzato l'idea di farsi consegnare pizze, panini e quant'altro da esercizi pubblici.

Considerando la categoria socioprofessionale, poi, possiamo osservare ulteriori tratti interessanti. Le categorie che più hanno utilizzato il servizio di consegna a domicilio sono quelle dei liberi professionisti (66%), dei disoccupati (50%) e degli studenti (62%), oltre a quella degli impiegati e dei funzionari (60%). Intorno alla media dell'area si fermano invece le casalinghe (44%) e i lavoratori autonomi (42%). Le categorie che meno hanno approfittato di questa possibilità sono quelle degli operai (39%) e dei pensionati (22%).

Ora che ristoranti, birrerie, pizzerie, pub sono aperti: cosa faranno coloro che hanno provato il delivery? Il 75% conferma che intende continuare a farsi consegnare cibo pronto a casa: questo fenomeno, dunque, si è diffuso e continuerà, nel Nord Est. Il 25%, però, non intende continuare. E proprio tra di loro, forse, il cibo consegnato e consumato a casa, in quei mesi, ha avuto anche il sapore dell'alleanza tra esercenti chiusi e cittadini rinchiusi: una sorta di solidarietà simbolicamente riposta nei cartoni delle consegne, che ora ha bisogno di uscire e tornare a popolare bar e ristoranti, finalmente (ri)aperti.



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 6 e l'8 maggio 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 4967), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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