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OSSERVATORIO SUL NORD EST - A NORD EST CRESCE LA VOGLIA DI UOMO FORTE AL GOVERNO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
CI VUOLE L'UOMO FORTE? SEI SU DIECI DICONO SÌ
[di Natascia Porcellato]

"C'è troppa confusione ci vorrebbe un Uomo Forte a guidare il Paese": il 61% dei nordestini intervistati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, si dichiara moltissimo o molto d'accordo con questa affermazione.

Una richiesta, quella dell'Uomo Forte, che non è nuova. Guardando alla serie storica, possiamo vedere che dal 1998 ad oggi i valori, pur fluttuando nelle diverse fasi politiche che si sono succedute, non sono mai scesi sotto la soglia della maggioranza assoluta. Nel settembre del 1998, mentre il Governo Prodi I si avviava alla sua conclusione, il 63% dei nordestini invocava un Uomo Forte. Nel marzo del 2000, qualche settimana prima che D'Alema, alla guida del suo secondo Esecutivo, cedesse la Presidenza del Consiglio ad Amato, il valore sale al 74%. La richiesta di "Uomo Forte" scende invece quando si affacciano governi più vicini alla sensibilità territoriale del Nord Est: nel 2003, infatti, in un Paese guidato dal II Governo Berlusconi, la percentuale scende al 51%. Nel 2010, sette anni e due tornate elettorali politiche dopo, un Berlusconi appannato spinge la richiesta di Uomo Forte al rialzo (61%). È però l'anno successivo, quando la crisi di Governo si fa profonda e il Cavaliere è ad un passo dalle dimissioni, che la richiesta si impenna, raggiungendo il 69%. Questo sentimento caratterizzerà anche gli anni successivi. Nell'aprile del 2013, nella complicata fase post-elettorale che ha visto succedere Letta a Monti, la richiesta di Uomo Forte si attesta al 68%. Nel marzo del 2014, quando l'esperienza del Governo Letta si chiude con il neo-segretario del Pd Renzi che prende le redini del Governo, l'idea che serva un Uomo Forte non scende sotto il 67%. Questo atteggiamento, però, sembra (parzialmente) rientrare mentre l'ex Sindaco di Firenze è alla guida del Paese: nel dicembre del 2015, infatti, il valore si ferma al 59%.

Un ulteriore rimbalzo in alto coincide con la fase post-elettorale del 2018. Nell'aprile scorso, mentre il Parlamento sembrava incapace di costruire una maggioranza di Governo, la richiesta di Uomo Forte sale al 70%. Già nel mese di giugno, però, appena insediato l'esecutivo gialloverde, il valore scende al 65%, fino ad arrivare all'ultimo dato disponibile che segna una ulteriore diminuzione di 4 punti percentuali, fermandosi al 61%.

Consideriamo come cambia l'opinione rispetto agli orientamenti elettorali. Il primo fattore da sottolineare è che nessuno sembra essere del tutto immune dalla richiesta di una guida forte. Oltre un elettore del Pd su tre (35%) aderisce a questa idea, mentre il valore sale al 46% tra chi guarda ai partiti minori. Supera la soglia della maggioranza assoluta (51%) tra quanti sono incerti o reticenti e si attesta intorno alla media dell'area tra gli elettori di Forza Italia (63%). Sono i sostenitori degli attuali partiti al Governo, però, quelli in cui la richiesta di Uomo Forte appare più alta: tra chi voterebbe per il Movimento 5 Stelle di Di Maio il valore sale al 69% e raggiunge il 75% tra chi guarda alla Lega della Salvini.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 novembre 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI e river sampling su social media da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5695), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.1% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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