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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SEMPRE PIÙ SOLIDALE CON I COLPITI DALLE CALAMITÀ

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST ANCORA PIÙ GENEROSO E IMPEGNATO NEL VOLONTARIATO
[di Natascia Porcellato]

Nord Est campione di generosità? Dai dati analizzati da Demos per il Gazzettino, sembra proprio di sì. Il 66% afferma di aver donato prodotti alimentari a associazioni di beneficienza o direttamente a persone bisognose. Ancora più ampia, però, è la percentuale di intervistati per l'Osservatorio sul Nord Est che afferma di aver destinato a chi è meno fortunato dei vestiti: l'80% ha compiuto questa azione almeno una volta nell'ultimo anno. Rispetto al 2005, entrambe le pratiche segnano un aumento. Tredici anni fa, era il 56% dei nordestini a donare cibo ad associazioni di beneficienza o a famiglie in difficoltà: oggi la quota è superiore di ben 10 punti percentuali. In crescita, seppur più contenuta (+4 punti percentuali dal 2005 ad oggi), anche la propensione a destinare dei vestiti.

Dell'impegno del Nord Est verso le persone più bisognose non si parla spesso. Ma -e le statistiche ufficiali parlano chiaro- questo è uno dei territori con il numero di volontari più alto del Paese. Secondo l'Istat (2016), la percentuale di over-14 che ha svolto attività in associazioni di volontariato supera il 27% nella Provincia di Trento, si attesta al 17% in Veneto e sfiora il 14% in Friuli-Venezia Giulia. In Italia, il valore non raggiunge l'11%.

La solidarietà, quindi, qui, è una prassi diffusa e consolidata, e passa anche da gesti piccoli, come il dono di cibo o vestiti. Quali sono i settori della popolazione più attivi? Se guardiamo ai prodotti alimentari, possiamo osservare una netta prevalenza di donne (73%) rispetto agli uomini (59%). Un altro fattore interessante è l'influenza della pratica religiosa. La percentuale di chi ha donato alimenti a persone sfortunate si attesta al 58% tra chi non va a Messa, ma sale al 61% tra quanti vi si recano saltuariamente. È tra chi frequenta la Chiesa assiduamente, però, che la pratica del dono appare più presente, raggiungendo l'84%. Se consideriamo la categoria socio-professionale, vediamo che sono in misura maggiore pensionati (81%), oltre a casalinghe (78%) e liberi professionisti (76%) ad aver donato generi alimentari. Intorno alla media dell'area, invece, si attestano le percentuali mostrate da operai (67%) e impiegati (69%), mentre si fermano al di sotto di questa soglia studenti (50%), imprenditori (48%) e disoccupati (30%).

Il profilo di chi ha donato vestiti ricalca molti dei tratti appena delineati, anche se la pratica appare generalmente più diffusa. Anche in questo caso sono più le donne (86%) che gli uomini (73%) a destinare vestiti a chi ha più bisogno. Anche in questo caso, chi va in Chiesa assiduamente (88%) tende a donare più di chi la frequenta saltuariamente (79%) o non ci va proprio (72%). Professionalmente, però, sono imprenditori (92%) e impiegati (84%) ad essere più propensi a donare vestiti. In linea con la media dell'area, invece, troviamo casalinghe (83%), pensionati (81%), liberi professionisti (78%) e studenti (79%), mentre si fermano più lontani da questa soglia gli operai (74%) e i disoccupati (60%).



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-5 settembre 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1016 persone (rifiuti/sostituzioni: 5850), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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