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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL GIOCO D'AZZARDO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL GIOCO CHE GRAN PASSIONE, SOPRATTUTTO TRA I DISOCCUPATI
[di Natatscia Porcellato]

Secondo Freud, «il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale», e questa particolare "fuga dalla realtà" appare un fenomeno dalla crescente rilevanza sociale. Guardando ai dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, possiamo vedere quanto siano diffuse oggi alcune pratiche di gioco. Il 41% dei nordestini ha comprato almeno un gratta e vinci nell'ultimo anno e il 17% ha giocato al superenalotto. Il 15%, invece, ha tentato la fortuna al lotto e il 6% ha utilizzato le slot machine. Oltre alla pratica, però, appare piuttosto diffusa anche la percezione di rischio ludopatia, della dipendenza da gioco: il 62% si dichiara moltissimo o molto d'accordo con l'idea che "Il gioco con vincite in denaro è come una droga: bisogna proibire lotto, superenalotto, gratta e vinci, slot machine, etc etc".

Negli ultimi anni abbiamo assistito a diversi fenomeni interconnessi e contrastanti tra loro. Lo Stato ha consentito la diffusione del gioco d'azzardo attraverso la nascita di sale giochi con vincite in denaro o di installazione di nuove slot machine in pubblici esercizi come bar e tabacchi. Da parte loro, i Comuni hanno tentato di mettere un freno al proliferare di queste presenze all'interno dei propri territori, subendo spesso i ricorsi in tribunale degli investitori privati. Ci sono, infine, le statistiche, impietose, delle Asl che parlano di un crescente fenomeno di dipendenza da gioco compulsivo: solo in Veneto, la stima è di oltre 30.000 persone affette da questa patologia che porta le famiglie, oltre che alla rovina economica, spesso anche all'isolamento sociale.

D'altra parte, aver reso più accessibile il gioco con vincite in denaro (togliendolo dai luoghi riservati come i casinò) e abbassando la scommessa a pochi euro, ha avuto la conseguenza di normalizzarlo, consentendo una fruizione sociale più ampia e diversificata. Tra gli operai, il 48% ha comprato un gratta e vinci, il 21% ha giocato al superenalotto e il 19% al lotto. Gli impiegati, invece, hanno mostrato una preferenza per lotto (21%) e superenalotto (24%). Tra i liberi professionisti, il 56% ha comprato un gratta e vinci, il 31% ha compilato almeno una schedina del superenalotto e l'11% ha giocato con le slot. I disoccupati, infine, amano più di tutti gli altri sia comprare gratta e vinci (62%) che giocare al lotto (28%) che tentare al sorte alle slot machine (22%).

Vicino a questa estesa penetrazione sociale, però, si è fatta strada anche una certa avversione al gioco: il 62% dei nordestini, infatti, esprime accordo rispetto all'opinione, radicale, di proibire gratta e vinci, slot machine, lotto e superenalotto. Politicamente, poi, il sostegno a questa idea riunisce trasversalmente tutti gli elettorati. Chi guarda al Pd (56%) e chi a +Eu-Cd (66%); quanti voterebbero per Forza Italia (56%) e quanti per FdI (65%); chi si identifica nella Lega (69%) e chi nel M5s (58%): in tutti, la netta maggioranza si schiera a favore del divieto di continuare a dispensare questa droga chiamata gioco.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-5 settembre 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1016 persone (rifiuti/sostituzioni: 5850), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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