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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: I GIOVANI PREFERISCONO ANCORA UN LAVORO AUTONOMO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SOLO I GIOVANI SOGNANO IL LAVORO AUTONOMO
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino indaga oggi intorno al tema del lavoro. Secondo i dati analizzati da Demos, il 39% degli intervistati, quando pensa ad un impiego per sé o per i propri figli, sceglie di essere in proprio o un libero professionista. Il 38%, invece, guarda a un'attività alle dipendenze di un'azienda privata e il 23% auspica un posto pubblico.

Guardando alla serie storica, possiamo osservare come sono mutati gli atteggiamenti dei nordestini in diciotto anni. Nel 2000, la maggioranza assoluta (55%) sognava un lavoro autonomo o la libera professione. Questa soglia tiene fino al 2007 (51%), ma l'anno dopo, forse complice l'affacciarsi della crisi economica, la quota scende al 48%. Il calo, però, non si ferma lì: 44-45% tra il 2010 e il 2013, 42% nel 2014; ancora, 38% nel 2016 e 37% nel 2017. Il trend, però, sembra interrompersi quest'anno, con il lavoro autonomo in ripresa di due punti percentuali (39%).

A beneficiare di questa "crisi di affezione" verso l'attività indipendente è stato, almeno in prima battuta, il posto pubblico. Fino al 2014, parallelamente alla diminuzione di consensi per la scelta di essere titolare di sé stessi, tende ad aumentare soprattutto la quota di coloro che guardano al lavoro pubblico: dal 21% registrato nel 2000, si passa al 31% del 2014. Nella stessa fase, il lavoro alle dipendenze di aziende private si mantiene sostanzialmente stabile, con delle oscillazioni variabili tra il 24% del 2000 e il 27-28% registrato tra il 2013 e il 2014.

A partire dal 2016, però, le preferenze degli intervistati cambiano e sembrano andare verso il lavoro alle dipendenze delle aziende private (34%), quota che sale al 37% nel 2017 e si assesta oggi al 38%. Parallelamente, in questi stessi anni, diminuisce la propensione verso il posto pubblico: nel 2016, la quota si riduce al 28% e scende ulteriormente anche l'anno dopo (26%), fino all'attuale 23%.

Interessante, però, è vedere come si relazionano le categorie sociali rispetto a queste opzioni. Dal punto di vista generazionale, sono giovani (57%) e adulti tra i 55 e i 64 anni (46%) a scegliere per sé o per i propri figli il lavoro autonomo. A preferire un lavoro da dipendente privato, invece, sono le persone di età centrale (45-54 anni, 44%) e gli anziani (42%). Sempre gli over-65, infine, guardano con interesse superiore alla media l'impiego pubblico (28%).

Come si orientano, invece, le preferenze delle diverse professioni? Le casalinghe (44%) e i pensionati (46%) guardano soprattutto al lavoro per le aziende private, ma questi ultimi non apprezzano anche l'idea del lavoro per un ente pubblico (27%). La maggioranza (assoluta) dei liberi professionisti (52%) conferma la propria scelta di vita, e lo stesso fa anche la maggioranza (relativa) degli imprenditori (42%). Interessante, però, è che anche studenti (53%) e disoccupati (56%) scelgano il lavoro autonomo: attenuato forse lo spavento della crisi degli anni scorsi, in queste percentuali si possono intravvedere note tracce di DNA nordestino.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 marzo al 6 aprile aprile 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1066 persone (rifiuti/sostituzioni: 7999), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.00% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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