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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE CREDENZE PARANORMALI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
DEMONI SPIRITI E ASTRI DI UN NORD EST IRREQUIETO
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno alle credenze. Il 25% degli intervistati dichiara di credere al demonio e una quota analoga ritiene che gli spiriti delle persone morte possano tornare in certi posti e situazioni. L'influenza dei pianeti, invece, viene considerata attendibile dal 24% dei nordestini mentre è il 16% a ritenere verosimile l'idea che gli extraterresti abbiano visitato la terra in passato.

La ricerca di senso caratterizza l'essere umano da sempre. Religioni e credenze popolari hanno infatti una funzione simile: servono a controllare ciò che controllabile non è, come il futuro; a superare ciò che superabile non è, come la morte; a identificare una fonte assoluta di ciò che è riprovevole, un simbolo del male, sollevandone in questo modo i singoli individui. Questi sistemi permettono alle persone di vivere nella società, diminuendo il carico di angoscia e impedendo che questa sfoci in disperazione.

Nel diavolo, che nelle religioni monoteiste rappresenta il male nella sua essenza più pura, crede un nordestino su quattro (-4 punti percentuali rispetto al 2006). Sono in misura maggiore i giovani under-25 e le persone con oltre 65 anni a credere nella sua esistenza (30%). Guardando alla religiosità, emerge che sono soprattutto coloro che frequentano assiduamente la Messa (43%) a credere nell'esistenza del diavolo, mentre appare meno popolare questa convinzione tra chi si reca saltuariamente in Chiesa (21%) o chi non è praticante (12%).

La ricerca di un contatto con gli spiriti delle persone morte è un tratto che accomuna le diverse religioni e credenze in ogni spazio e tempo. Il superamento del lutto, infatti, era e resta uno dei momenti più difficili, sia individualmente che collettivamente. A credere che sia possibile comunicare con i morti è il 25% dei nordestini: segnaliamo una crescita sia rispetto al 2006, sia rispetto al 2001 (rispettivamente: +9 e +5 punti percentuali). È interessante che la popolarità di questa credenza diminuisca al crescere dell'età: raggiunge il 34% tra gli under-25; si attesta intorno al 30% tra quanti hanno tra i 25 e i 44 anni; si ferma al 25% tra le persone di età centrale e scende sotto al 20% tra gli over-55. Dal punto di vista religioso, è tra coloro che vanno in Chiesa saltuariamente a crescere la quota di persone convinte che gli spiriti dei defunti possano tornare (30%).

Interrogare le stelle e i pianeti per intuire il futuro, invece, è una pratica credibile per il 24% dei nordestini (- 6 punti percentuali rispetto al 2001): sono soprattutto gli under-25 a ritenere validi i suggerimenti degli oroscopi (32%).

Il 16%, infine, ritiene che dalle stelle qualcuno sia arrivato in passato: l'aumento rispetto al 2006 (+4 punti percentuali) ha riportato il valore intorno al 15% rilevato nel 2001. Mentre dal punto di vista anagrafico non emergono indicazioni di rilievo, sottolineiamo che sono in misura maggiore quanti non sono praticanti a credere che gli extraterresti abbiano già visitato la terra (20%).



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 19-24 gennaio 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 5153), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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