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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: UNO SU TRE È CONTRARIO AD ACCOGLIERE I PROFUGHI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST SPACCATO SUI PROFUGHI, IL 36% DICE NO ALL'ACCOGLIENZA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno al tema dei profughi e della loro ospitalità. Il 55% dei nordestini intervistati ritiene che la propria Regione o Provincia Autonoma ha il dovere di ospitare mentre è il 36% a pensare che queste abbiano il diritto di rifiutarsi. Le percentuali variano di poco se scendiamo di livello: il 54, infatti, ritiene che il proprio Comune abbia il dovere di accogliere i profughi mentre è il 36% a riconoscere il diritto di sottrarsi. D'altra parte, la maggioranza relativa (44%) dichiara di avere nel proprio territorio comunale dei profughi e che questo non ha avuto conseguenze negative, mentre è il 18% ad aver percepito problemi legati alla presenza di profughi nel proprio Comune.

Il Governo ha recentemente dichiarato che ai comuni che accolgono profughi sarà garantito un maggior sostegno da parte dello Stato. L'obiettivo è di incentivare "l'accoglienza diffusa", una formula che permette di distribuire i richiedenti asilo sul territorio in proporzione agli abitanti, evitando le grandi concentrazioni. Nel Nord Est, le fiaccolate e le proteste hanno trasmesso l'idea di un territorio chiuso e riottoso ad accettare l'accoglienza diffusa, ma i dati raccolti da Demos in questi due anni sembrano mettere in discussione questa immagine.

Dal 2015 ad oggi, le diverse rilevazioni che si sono succedute hanno indicato come la maggioranza degli intervistati (variamente compresa tra il 54 e il 61%) riconosca il dovere dell'accoglienza da parte della propria Regione, mentre il diritto al rifiuto viene riconosciuto da una minoranza variabile tra il 31 e il 37%. Anche guardando all'interno del Nord Est, si confermano le medesime tendenze. Il consenso verso l'accoglienza raggiunge il 64% in provincia di Trento, il 58% in Friuli-Venezia Giulia e il 53% in Veneto. Coloro che invece ritengono sia un diritto dei territori rifiutarsi di ospitare i profughi si fermano, rispettivamente, al 31% (Trento), 35% (Friuli-Venezia Giulia) e 37% (Veneto).

Guardiamo, poi, alla dimensione comunale. In questo caso, è il 54% a ritenere che il proprio Comune abbia il dovere di accogliere i profughi, mentre è il 36% a pensare che i Sindaci abbiano il diritto di rifiutarsi.

Quanti sono gli intervistati che dichiarano di avere profughi presenti nel proprio territorio? E quanti hanno percepito dei problemi legati alla loro presenza? Il 23% dichiara di non essere a conoscenza della presenza di richiedenti asilo; il valore tende a salire tra quanti vivono in comuni con meno di 15mila abitanti e tra i residenti in provincia di Trento. Il 18%, invece, dichiara di vivere in un comune in cui sono ospitati profughi e che questi hanno creato dei problemi. Questa componente tende a crescere soprattutto nei comuni di grandi dimensioni (oltre 50mila abitanti, 34%) e tra coloro che vivono in Friuli-Venezia Giulia (26%). In tutti i casi, però, rimangono una minoranza. La maggioranza relativa, infatti, vive in comuni in cui i profughi sono presenti e non hanno creato problemi (44%) e la percentuale tende a salire ulteriormente tra i residenti in comuni compresi tra i 15 e i 50mila abitanti (57%).

Quale relazione tra la presenza nel proprio Comune e l'orientamento rispetto al "diritto di rifiutare" o al "dovere di accogliere"? Il diritto al rifiuto viene sostenuto soprattutto da chi li ha già nel proprio Comune e ritiene abbiano creato dei problemi (66%). Il dovere di accogliere, invece, tende a salire tra chi non ha ancora profughi presenti nel proprio territorio (56%) e tra quanti ne ospitano già e non hanno ravvisato problemi (68%).




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 settembre 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1013 persone (rifiuti/sostituzioni: 10914), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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