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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SI APPASSIONA PER IL METEO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
TUTTI A CACCIA DEL METEO, ED È SEMPRE PIÙ SULLA RETE
[di Natascia Porcellato]

Meteo: che passione! Secondo i dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, resta solida e diffusa la passione dei nordestini per le previsioni del tempo. Il 58% le consulta almeno una volta al giorno, mentre il 35% si limita a una frequenza settimanale. Solo una minoranza (7%) sembra insensibile al fascino di sapere in anticipo se in futuro ci sarà il sole o pioverà. La prima fonte è la televisione (46%), seguita da Internet (27%) e smartphone o tablet (25%). Al di là delle polemiche che ciclicamente investono i meteorologi, il 77% dei nordestini dichiara che considera il loro lavoro molto o abbastanza affidabile. In ogni caso, previsioni avverse sembrano non influenzare la pianificazione di viaggi e gite: il 64% non ne tiene conto, mentre è il 36% a risentire del loro responso.

Misurare il tempo e prevedere il tempo: queste due attività hanno caratterizzato lo sviluppo della società umana. Se la prima ha avuto per molto tempo l'ausilio del sole, la seconda ha costituito nel corso dei secoli una delle riserve più grandi di saggezza popolare. Ad esempio, "co le nuvole xe fate a lana, se no piove ancò piove sta setimana". Oppure "tramonto de naranza, de bon tempo ghe xe speranza" (una selezione è raccolta in "Proverbi Meteorologici Veneti", a cura di Arpav). Scrutare il meteo, in un mondo fortemente agricolo com'era quello del Nord Est, era fondamentale: sembra che questo imprinting continui ad avere i propri effetti.

Il 58% è un vero appassionato di meteo e consulta le previsioni almeno una volta al giorno. Poco più di uno su tre (35%), invece, ha l'abitudine di cercare informazioni almeno una volta alla settimana e il 7% lo fa più raramente. Il primo riferimento per le informazioni meteo è ancora la televisione (46%), ma segna un calo piuttosto netto (-17 punti percentuali rispetto al 2013). Nello stesso arco di tempo, appare sostanzialmente stabile l'utilizzo di Internet (27%, -1 punto percentuale). Fortemente cresciuto, invece, sembra essere il ruolo di smartphone e tablet nella ricerca di informazioni meteo: dal 5% rilevato nel 2013 all'attuale 25%, il balzo in avanti è di ben 20 punti percentuali.
I nordestini quanta fiducia accordano alle previsioni meteo? Il 77% le considera molto o abbastanza affidabili, mentre poco meno di uno su quattro (23%) si pone con maggior sospetto. Al di là della (vasta) fiducia, le previsioni sembrano incidere poco sui progetti già fatti. È una minoranza (36%) a farsi influenzare dal meteo cambiando la programmazione di gite o viaggi, mentre il 64% manifesta una certa indifferenza rispetto a questo fattore.

Quali settori risentono di più delle previsioni meteo nella gestione del proprio tempo libero? Sono in misura maggiore i giovani con meno di 25 anni (59%) e le persone di età centrale (35-44 anni, 49%) a farsi influenzare nella pianificazione dei propri spostamenti. Guardando al livello di istruzione, vediamo che sono soprattutto coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea (39%) a considerare le previsioni meteo nella programmazione del proprio tempo libero. Tra i diversi territori, invece, il Veneto sembra essere quello più influenzato da questo fattore (41%), mentre la provincia di Trento appare la più indifferente (29%). Infine, consideriamo il fattore professionale: sono studenti (56%), impiegati (48%) e liberi professionisti (41%) ad essere maggiormente disponibili a cambiare i propri piani in caso di previsione avversa.

NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 luglio 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1014 persone (rifiuti/sostituzioni: 8023), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it..

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