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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA CRIMINALITÀ

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, UN CITTADINO SU DUE VEDE LA CRIMINALITÀ IN AUMENTO
[di Natascsia Porcellato]

Allarme criminalità? In diminuzione, nella percezione dei nordestini. Questa sembra essere la tendenza che emerge dai dati presentati dal Gazzettino all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est. Secondo le elaborazioni di Demos, gli intervistati che ritengono la criminalità peggiorata nella propria zona di residenza negli ultimi cinque anni sono il 52%, mentre il 46% ritiene che la situazione sia sostanzialmente invariata (26%) o migliorata (20%). Diversa è la percezione per quanto riguarda l'Italia: in questo caso, il 78% rileva un peggioramento della situazione, mentre quanti non notano mutamenti (13%) o ne rilevano di positivi (6%) si fermano complessivamente al 19%. Per entrambi gli indicatori, la diminuzione della quota di preoccupati è di 11 punti percentuali.

All'apertura dell'anno giudiziario alla Corte d'Appello di Venezia, il Presidente Mazzeo Rinaldi inquadrava un Veneto dai toni controversi, in cui spiccava la forte crescita dei furti in abitazione ad opera di ignoti (+61%). Le violazioni delle abitazioni e il furto di oggetti, pur non ferendo fisicamente le persone, creano cicatrici nella tranquillità e nella fiducia verso gli altri. Non stupisce, quindi, il successo che sta avendo la raccolta firme per la proposta di legge promossa dall'Italia dei Valori. L'ipotesi avanzata dalla formazione di Antonio Di Pietro è di introdurre l'inviolabilità del domicilio, rafforzando la possibilità di tutelare se stessi, i propri cari e i propri beni senza rischiare un processo per eccesso di legittima difesa. L'altra novità che propone, poi, è volta a rimuovere la normativa che consente all'aggressore di trasformarsi in vittima.

D'altronde, è molto larga la percentuale di persone che giudica aumentata la criminalità in Italia negli ultimi cinque anni (78%), anche se, rispetto al 2007, quando la quota arrivava all'89%, dobbiamo rilevare una diminuzione di 11 punti percentuali. Un andamento del tutto analogo è ravvisabile riguardo ai nordestini allarmati per l'andamento della criminalità nella propria zona di residenza. Oggi, è il 52% a ritenere che in cinque anni la situazione sia peggiorata: nove anni fa, però, la quota arrivava al 63%.

Quali sono i tratti che caratterizzano questa percezione? Se consideriamo il fattore anagrafico, vediamo che questa preoccupazione tende a crescere in misura maggiore tra le persone di età centrale (35-44 anni, 58%) o tra gli adulti (45-54 anni, 57%) e scende in maniera consistente tra gli anziani con oltre 65 anni (40%). Dal punto di vista del genere, osserviamo che sono più le donne (55%) che gli uomini (48%) a percepire un peggioramento della condizione della criminalità nella propria zona. Guardando al livello di istruzione, emerge che sono soprattutto coloro che hanno conseguito la licenza media (56%) ad essere più impauriti. Concentrandoci sui territori, osserviamo una sostanziale stabilità intorno alla media sia per il Friuli-Venezia Giulia (50%) che per il Veneto (52%) che per la provincia di Trento (49%). Dal punto di vista socio-professionale, i più preoccupati sono operai (60%) e imprenditori (59%), impiegati (57%) e liberi professionisti (56%).

Infine, consideriamo la variabile politica. In questo caso, osserviamo un acuirsi del timore tra gli elettori di Forza Italia (62%), della Lega Nord (61%) e di quanti si rivolgono ai partiti minori (58%). Meno ansiosi appaiono i sostenitori del Pd (45%) e del M5s (48%), mentre in linea con la media nordestina si colloca l'area grigia dell'incertezza e della reticenza (50%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-20 aprile 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 8023), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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