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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SI APRE AI PROFUGHI DI GUERRA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, DUE SU TRE DICONO SÌ ALL'OSPITALITÀ PER I PROFUGHI
[di Natascia Porcellato]

Alla conclusione del suo viaggio a Lesbo, il Papa ha lanciato un appello: che l'UE sia solidale con i profughi. Questo è solo l'ultimo degli interventi del Pontefice sull'argomento: i richiami del Santo Padre, infatti, sono sempre più frequenti ed accorati. Se guardiamo ai dati elaborati da Demos pubblicati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, sembra che i cittadini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento non vogliano lasciare inascoltato l'appello di Bergoglio. Il dovere di ospitalità da parte del proprio Comune è largamente condiviso dai nordestini, mentre è una minoranza ad avere la tentazione di chiudere le frontiere. Non stupisce, quindi, che nel guardare all'Austria prevalgano in modo netto coloro che sottolineano l'inopportunità della chiusura del Brennero.

L'idea che "L'Italia dovrebbe chiudere le proprie frontiere anche respingendo i profughi in mare" trova il consenso del 30% dei rispondenti. Una minoranza, dunque, approva che il proprio Paese si allinei alla progressiva chiusura delle frontiere che alcune nazioni stanno realizzando. Questo atteggiamento tende a crescere tra i sostenitori di Forza Italia (39%), ma diventa maggioranza solo tra gli elettori della Lega Nord (55%). Tra chi voterebbe per il Movimento 5 Stelle (31%), per i partiti minori (27%) o quanti sono incerti (29%) osserviamo valori che si collocano intorno alla media dell'area. Decisamente meno ampio, invece, il favore alla chiusura delle frontiere rilevato tra gli elettori del Partito Democratico (15%).

D'altra parte, è sempre una minoranza a richiamarsi al diritto del proprio Comune di rifiutarsi (31%) di ospitare i profughi. Invece, si conferma maggioritario l'orientamento che sottolinea il dovere del proprio territorio di ospitare i profughi (61%). Il dato che colpisce maggiormente è la grande trasversalità anagrafica che caratterizza questa idea: il dovere di ospitare, infatti, sale al 71% tra gli under-25, ma si attesta intorno al 60-61% in tutte le altre classi considerate. Un tendenza altrettanto interessante è osservabile guardando alla religiosità. Tra i non praticanti e quanti vanno in Chiesa saltuariamente, la quota di chi sottolinea il dovere del proprio Comune di accogliere i profughi si attesta intorno alla media dell'area (58-59%), mentre è tra chi frequenta assiduamente la Messa che la percentuale cresce fino a raggiungere il 68%.

Maggiori distinguo emergono osservando l'influenza della politica. Gli elettori di Forza Italia appaiono i più divisi: il 42% propende per il dovere di ospitare, mentre il 45% vorrebbe far prevalere il diritto di rifiutare i profughi da parte del proprio Comune. Anche tra i sostenitori della Lega Nord tendono ad essere più presenti quanti ritengono che i Municipi abbiano il diritto di rifiutare i profughi (42%), ma la maggioranza (54%) sottolinea il dovere dell'ospitalità. Più in linea con i valori medi, invece, appaiono gli elettori del Movimento 5 Stelle e dei partiti minori. A mostrare un accento più marcato sul dovere di accogliere sono i sostenitori del Partito Democratico (83%).

Dunque, la chiusura delle frontiere italiane sembra essere una priorità per un settore piuttosto limitato dei nordestini e la maggioranza tende invece a mettere l'accento sul dovere dei propri Comuni di ospitare i profughi. Date queste premesse, il giudizio su chi in Europa sta progressivamente chiudendosi non può che essere negativo. In particolare, la paventata decisione austriaca di chiudere la frontiera del Brennero è condannata da oltre sette nordestini su dieci (72%), mentre è solo una minoranza (26%) a condividere la visione di Vienna.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-20 aprile 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 8023), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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