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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: MIGLIORANO LE ATTESE SUL 2016

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NUOVO ANNO, TORNA LA SPERANZA. UNO SU DUE A NORD EST È OTTIMISTA
[di Natascia Porcellato]

L'anno nuovo inizia all'insegna della positività in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento. Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, il 45% degli intervistati si aspetta un 2016 migliore dell'anno appena lasciato alle spalle, mentre è uno su cinque a pronosticare un futuro peggiore del passato prossimo. Poco meno di uno su tre (31%), invece, non ritiene che i prossimi dodici mesi saranno diversi quelli appena passati. D'altra parte, l'idea di futuro è associata prima di tutto alla speranza (40%), mentre il 26% sceglie l'incertezza, l'11% l'opportunità e il 10% la paura.

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da situazioni difficili e per molte famiglie i problemi sono stati diversi e complessi. L'anno appena passato, però, ha lasciato intravvedere timidi segnali positivi ed è probabilmente a questi che si aggrappano i nordestini nell'immaginare l'anno nuovo. Per andare oltre questa crisi -che ha messo in discussione i fondamenti sociali del Nord Est, costringendolo in qualche modo a ripensarsi-, sembrano emergere oggi la voglia e la spinta verso la ripartenza dell'area.

La maggioranza relativa degli intervistati (45%), infatti, si attende un anno nuovo migliore di quello appena passato, mentre il 31% a non immagina grandi differenze. Un nordestino su cinque, invece, si attende un 2016 peggiore del 2015. Rispetto al passato, possiamo intravvedere un atteggiamento più fiducioso. Se guardiamo a quanto rilevato nel 2009, vediamo che i pessimisti erano il 25%, mentre gli ottimisti erano il 39%: oggi sono rispettivamente il 20% e il 45%.

Ad accentuare l'attesa positiva verso il nuovo anno è la maggioranza dei giovani con meno di 25 anni (54%) e degli anziani con oltre 65 anni di età (52%). Un certo pessimismo, invece, è presente soprattutto tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni (24%), mentre tra gli adulti tra i 45 e i 54 anni tendono ad essere più presenti sia coloro che hanno attese negative (26%) sia quanti pensano che non cambierà molto rispetto all'anno scorso (37%).

D'altra parte, la parola d'ordine per il futuro è (ancora) speranza: la indica il 40% dei nordestini (-7 punti percentuali rispetto al 2009), seguita da incertezza (26%, +4 punti percentuali), opportunità (11% +2 punti percentuali) e paura (10% +3 punti percentuali). Indifferenza (5%), entusiasmo e sconforto (entrambe 3%), e impazienza (2%) completano la lista di aggettivi che abbiamo sottoposto al nostro campione.

Le parole per il futuro cambiano in relazione alle diverse età? Sembra di sì. Tra i 35 e i 44 anni tende ad aumentare la percentuale di nordestini che sceglie la speranza (44%). Tra i più giovani (15-34 anni), ma anche tra gli adulti di età compresa tra i 45 e i 54 anni, invece, osserviamo una presenza superiore alla media di incertezza e opportunità. Tra gli anziani con oltre 65 anni di età, invece, tende a crescere la paura (19%).

Quali sono le parole d'ordine per il futuro in base all'atteggiamento verso l'anno nuovo? Quanti non credono che l'anno nuovo sarà molto diverso da quello appena chiuso hanno una visione del futuro in cui si accentua l'incertezza (35%). Chi si attende un anno migliore di quello appena passato mostra una maggiore presenza di sentimenti di speranza (51%) e opportunità (14%). Quanti, infine, hanno uno sguardo negativo sui prossimi dodici mesi tendono ad essere più legati all'incertezza (35%) e alla paura (21%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 novembre-2 dicembre 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1018 persone (rifiuti/sostituzioni: 6865), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07 %). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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