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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL NATALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NATALE A NORD EST, FAMIGLIA E FEDE ORA BATTONO I CONSUMI
[di Natascia Porcellato]

Tra Presepe e Albero, che festa è, oggi, il Natale? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno al significato del 25 dicembre e ai suoi simboli. Il Natale viene giudicato una festa importante per il significato religioso che ha dal 37% degli intervistati, mentre è il 36% a porre l'accento sulla sua importanza familiare. Poco più di uno su quattro (27%), invece, considera il Natale una mera occasione commerciale. Se guardiamo ai simboli, vediamo che il primo posto è occupato dall'albero di Natale (39%), amato più del Presepe (27%). È da sottolineare, però, che il 28% non sa scegliere tra i due, mentre il 6% appare indifferente ad entrambi.

Poche settimane fa, il Papa ha dato il via al Giubileo straordinario sulla Misericordia che ci accompagnerà per gran parte del prossimo anno. Il suo richiamo ai sentimenti positivi non è una novità e anche l'accento sulle cose semplici e umili sembra essere in linea con lo spirito natalizio.

Ma com'è considerato oggi il Natale? I nordestini si dividono tra quanti lo considerano una mera festa commerciale (27%), coloro che mettono l'accento sulla dimensione familiare (36%) e chi sottolinea l'aspetto religioso del 25 dicembre (37%). Rispetto al passato, osserviamo un cambiamento di clima intorno a questa festività: appare in netto calo la quota di popolazione che indica nel Natale una ricorrenza solo consumistica, è sostanzialmente stabile la visione legata agli affetti familiari, mentre è in deciso aumento l'importanza della valenza religiosa di questa festa. La visione che gli intervistati hanno del Natale, poi, sembra strettamente legata alla religiosità di ognuno. Tra i non praticanti: la maggioranza relativa vede il Natale come una festa consumistica (46%); Tra quanti frequentano saltuariamente la Messa: l'accento viene posto sulla dimensione familiare (41%); tra chi va in Chiesa assiduamente: prevale nettamente l'importanza legata alla natività di Gesù (55%).

Il Natale dunque è (un po' più) festa religiosa: ma qual è il suo simbolo più amato? L'Albero resta il preferito (39%), mentre il Presepe viene indicato dal 27% dei nordestini. Il 28%, poi, dichiara di apprezzare entrambi, ed è una quota residuale (6%) a sentirsi distaccato da entrambi questi simboli.
Chi apprezza il Presepe è in misura maggiore una persona con meno di 35 anni, frequenta assiduamente la Messa e giudica il Natale una festa importante per il suo significato religioso. Chi, invece, ama l'albero di Natale è soprattutto un giovane under-25 oppure di età centrale (35-44 anni), non frequenta i riti religiosi (o lo fa saltuariamente), e tende a mettere l'accento sulla dimensione commerciale o familiare del 25 dicembre. Chi apprezza in ugual misura i due simboli è in misura maggiore adulto (45-64 anni), a frequenta assiduamente i riti religiosi e concepisce il Natale come un momento familiare e religioso.

Infine, consideriamo l'influenza della politica. Gli elettori del Pd tendono a preferire l'Albero (46%), ma è consistente anche la quota di intervistati che sceglie il Presepe (35%). I sostenitori di Forza Italia prediligono il Presepe (41%) oppure entrambi i simboli (45%). Quelli del M5s, pur mostrando una propensione superiore alla media verso il Presepe (34%), vedono ancora una volta la maggioranza relativa preferire l'Albero (38%). Gli elettori della Lega Nord, invece, scelgono l'Albero (40%) o entrambi i simboli (35%), mentre è il 23% ad indicare il Presepe.

A dispetto di chi, nelle scorse settimane, parlava di "argini identitari", il Natale tiene insieme tutti: valore religioso e familiare, shopping e preghiera, Alberi e Presepi. E questo è anche il nostro auspicio: che sia il Natale di tutti. Auguri.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 novembre-2 dicembre 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1018 persone (rifiuti/sostituzioni: 6865), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07 %). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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