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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA QUESTIONE DEI PROFUGHI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST A MAGGIORANZA SOLIDALE: È UN DOVERE OSPIRARE I PROFUGHI
[di Natascia Porcellato]

Regioni e Comuni hanno il dovere di ospitare i profughi: sembra essere questa l'indicazione principale che proviene dai dati elaborati da Demos per Il Gazzettino. Secondo quanto pubblicato oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est, il 60% dei nordestini pensa che la propria Regione debba accogliere i profughi, mentre il 32% le riconosce il diritto di rifiutare la loro presenza. Se dal livello regionale ci spostiamo a quello comunale, gli orientamenti sostanzialmente non mutano: è il 59% a pensare che il proprio Comune debba ospitare i profughi, mentre il 32% ritiene corretto che si possa sottrarre.

I dati che presentiamo oggi sembrano descrivere un mondo in apparente contraddizione con la narrazione che, in tema di profughi, è stata fatta di queste terre negli ultimi mesi. Infatti, spesso i media hanno raccontato di situazioni specifiche e crisi momentanee, quasi sempre accompagnate da dichiarazioni forti di politici e amministratori. Il rischio è che si pensi che queste situazioni e posizioni riassumano il sentimento di un'intera area. Invece, al di là dei proclami radicali di Presidenti di Regione. Al di là delle proteste (più o meno colorite) di alcuni Primi Cittadini. Al di là della gestione improvvida di alcune situazioni (come i fatti di Quinto di Treviso, ad esempio). Al di là di tutto quello che è apparso in superficie. In profondità, c'è il solito Nord Est: laborioso, silenzioso, impegnato a seguire la sua indole più intima, quella della solidarietà (quasi) invisibile.

In questa cornice, il fatto che il "dovere di ospitare i profughi" nella propria Regione raccolga il consenso del 74% degli intervistati di Trento, del 69% di quelli del Friuli-Venezia Giulia e del 56% dei veneti appare (forse) un po' meno straordinario.

Il diritto di respingere i profughi, infatti, appare confinato a minoranze, per quanto non trascurabili: il 21% a Trento, il 26% in Friuli-Venezia Giulia e il 35% in Veneto. Nel complesso, il dovere di accogliere viene sostenuto dal 60% dei nordestini (+ 6 punti percentuali rispetto al luglio scorso), mentre il diritto di rifiutare riguarda il 32% (-5 punti percentuali in 3 mesi).

Se la Regione può apparire come un'entità astratta, grande e lontana, il Comune in cui si vive ha, al contrario, un'immediata concretezza. Questo, però, non muta gli orientamenti: il 32% ritiene che il proprio Comune abbia il diritto di non accogliere i profughi, mentre il 59% sostiene il dovere di ospitarli.

Come si caratterizzano questi due orientamenti? Il diritto di rifiutare raramente riesce a superare il 35% dei consensi: accade solo tra le persone di età centrale (35-44 anni, 36%), tra gli adulti (55-64 anni, 37%) e tra gli elettori dei partiti minori (43%). In un solo caso, invece, questa posizione si fa maggioritaria, ed è tra gli elettori della Lega Nord (63%).

Il dovere di ospitare chi fugge, invece, è sostenuto dalla maggioranza degli intervistati in (quasi) tutti i settori. Tende a farsi più ampio tra i giovani (25-34 anni, 64%) e tra gli over-65 (63%); tra i non praticanti (66%) e tra quanti vivono in città con oltre 50mila abitanti (69%) o medie cittadine (63%). Dal punto di vista politico, poi, la maggioranza di tutti gli elettorati -con l'eccezione della Lega Nord, come già rilevato- sostiene il dovere all'ospitalità. Così, se i sostenitori di Sel (99%) e del Pd (84%) si esprimono (quasi) unanimemente in questo senso, osserviamo che anche tra quanti sono vicini al M5s il favore raggiunge il 62%. Sotto la media dell'area, ma comunque sopra il 50%, è il sostegno che proviene dagli elettori di Forza Italia (53%), dei partiti minori (54%) e da chi si colloca nell'area grigia dell'incertezza e della reticenza (55%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-9 ottobre 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1533 persone (rifiuti/sostituzioni: 11659), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2.5%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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