demos & PI
contatti area riservata
RAPPORTO GLI ITALIANI E LO STATO OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE IL MONDO A NORDEST MONITOR ITALIA LE INDAGINI EUROPEE
ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST
Triveneto: la sanità pubblica soddisfa una minoranza
(8 maggio 2024)
vedi »
Nord Est: 6 su 10 vorrebbero cambiare lavoro
(1 maggio 2024)
vedi »
L'antifascismo a Nord Est
(24 aprile 2024)
vedi »
ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA
X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza
(21 luglio 2011 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO
Rapporto 2005
(giugno 2005 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2004
(gennaio 2004 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2002
(giugno 2002 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST
Rapporto 2007
(gennaio 2007 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2005
(gennaio 2005 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE
Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto
(15 maggio 2015)
vedi »
Il Veneto e la lega
(9 marzo 2015)
vedi »
I veneti e l'informazione
(18 dicembre 2009)
vedi »
OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA QUESTIONE PROFUGHI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PROFUGHI, A NORD EST 1 SU 3 VORREBBE LE FRONTIERE CHIUSE
[di Natascia Porcellato]

L'arrivo dei migranti è una questione europea e tutta l'Europa se ne deve occupare e fare carico: questa è l'indicazione, chiara e precisa, che emerge dai dati pubblicati oggi sul Gazzettino. Secondo le elaborazioni di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, infatti, il 63% degli intervistati ritiene sbagliata la scelta di alcuni paesi di chiudere le frontiere perché tutti devono fare la loro parte. Il 33%, invece, è sul fronte opposto e giudica corretta questa posizione perché la questione deve essere affrontata e risolta nei luoghi in cui le persone giungono.

Dopo le insistenze di Italia e Grecia; dopo le immagini dei corpi senza vita in mare o nei tir; dopo la costruzione di muri e reti. Alla fine: i paesi europei stanno rivedendo le passate rigidità. Si parla oggi di ripartizione dei migranti e di diritto d'asilo Europeo. I dati presentati oggi sono stati rilevati a luglio, prima dei fatti più recenti, ma appaiono importanti perché sottolineano quanto fosse già diffusa la coscienza che la chiave è nella cooperazione.
Oltre 6 intervistati su 10, infatti, sostengono che sia sbagliata la scelta di chiudere le frontiere perché ognuno deve fare la sua parte. Il 33%, invece, giustifica la scelta e dichiara che il problema è del Paese in cui arrivano e non del Continente in cui arrivano. Confrontando queste posizioni con quanto rilevato in Italia, emerge come le tendenze siano sostanzialmente simili, seppur con accenti diversi. Infatti, la condanna alla chiusura delle frontiere appare più ampia in Italia (73%) che in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento (63%), mentre di converso la giustificazione di tale scelta è più accentuata nel Nord Est (33%) che nel complesso della penisola (25%).

Come si caratterizzano del punto di vista sociale i due orientamenti? Precisiamo che il giudizio negativo sulla chiusura delle frontiere in pochi settori scende sotto il 60% e ancora più raramente sotto la soglia della maggioranza assoluta. In ogni caso, è tra gli under-25 (66%) e tra gli adulti tra i 55 e i 64 anni (72%) che si raggiungono i livelli più alti di condanna a questa decisione. Da contro, è tra le classi d'età dei giovani-adulti (25-44 anni) che tende ad aumentare la quota di intervistati solidali con chi ha fatto questa scelta (39-36%).

Consideriamo, poi, il fattore religioso. In questi mesi sono risuonati forti i richiami del Papa alle coscienze su questo tema e nel territorio è ben visibile l'azione di Parrocchie e associazioni (anche) religiose nella gestione quotidiana dei migranti. Tra quanti vanno assiduamente alla Messa, cresce la condanna per la chiusura delle frontiere (69%), mentre la giustificazione di questa scelta tende ad ampliarsi tra quanti frequentano i riti saltuariamente (36%) o non sono praticanti (40%).

Infine, non possiamo ignorare il fattore politico, dato che negli ultimi anni, quello dell'immigrazione è stato un tema largamente utilizzato -e talvolta strumentalizzato- dai partiti per la raccolta del consenso. Gli elettorati che appaiono più divisi sono quelli di Forza Italia e della Lega. Tra gli azzurri, il 53% giudica sbagliata la scelta di chi ha chiuso le frontiere; ma il 46% invece la sostiene. Tra i leghisti, il 48% la condanna mentre il 52% invoca la stessa azione anche per il nostro Paese. Invece, è tra i sostenitori del Pd (71%), del M5s (69%) e delle formazioni minori (72%) che tende a farsi più ampia la disapprovazione rispetto alla chiusura delle frontiere, così come tra quanti si collocano nell'area grigia dell'incertezza e della reticenza (67%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 luglio 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1015 persone (rifiuti/sostituzioni: 8794), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

home  |  obiettivi  |  organizzazione  |  approfondimenti  |  rete demos & PI  |  partner  |  privacy step srl  ::  p. iva 02340540240