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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NEL NORD EST LE DONNE SI SENTONO ANCORA DISCRIMINATE RISPETTO AGLI UOMINI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST DISCRIMINA ANCORA: MASCHI IN VANTAGGIO SULLE DONNE
[di Natascia Porcellato]

"Adesso è ora di ottenere la parità di retribuzione una volta per tutte e la parità dei diritti per tutte le donne degli Stati Uniti": con queste parole Patricia Arquette, tra gli applausi entusiastici delle colleghe, ha accolto il premio come miglior attrice qualche settimana fa alla notte degli Oscar. Guardando i dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est e pubblicati oggi sul Gazzettino, emerge come la questione sia tutt'altro che chiusa anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento. Un intervistato su due, infatti, ritiene raggiunta la parità dei sessi, ma il 41% giudica le donne ancora oggi vittime di pregiudizi. Una minoranza, infine, vede uno squilibrio in favore delle donne ai danni degli uomini (9%).

Questi orientamenti, però, cambiano proprio in relazione al genere intervistato. Tra gli uomini si fa più ampia l'idea che la parità di genere sia già raggiunta (55%) o che siano le donne ad avere maggior rilevanza (11%), mentre tende a contrarsi la quota di coloro che riconoscono le discriminazioni di cui sono vittime le donne (34%). Guardando alle "opinioni in rosa", invece, vediamo come l'idea che le donne abbiano più importanza (7%) o che uomini e donne siano uguali (46%) tendono a farsi meno presenti, mentre è più radicata la convinzione che le donne siano discriminate (47%).

Considerando congiuntamente genere ed età, però, possiamo avere ulteriori elementi di riflessione. Gli under-35, ad esempio, appaiono profondamente divisi su questo. Tra i giovani ragazzi, infatti, tende a farsi ancora più consistente l'idea che la parità sia di fatto raggiunta (64-65%). Le coetanee, però, descrivono un mondo in cui la discriminazione è ancora ben presente (57% tra 15-24enni, ma 67% tra 25-34enni). Guardando alle altre generazioni e al loro "dialogo di genere", osserviamo una sostanziale assonanza delle visioni di uomini e donne tra i 35 e i 44 anni o di oltre 65 anni (sull'uguaglianza dei generi) e tra i 45 e i 54 anni (sulla discriminazione ancora presente). Quanti hanno tra i 55 e i 64 anni, invece, tendono ancora una volta a dividersi tra uomini che sostengono la parità (52%) e donne che percepiscono la discriminazione (52%).

Se per le analisi utilizziamo la categoria socio-professionale congiuntamente al genere possiamo precisare ulteriormente il quadro. Tra le lavoratrici è maggioritaria la consapevolezza che gli uomini continuano ad avere dei vantaggi (52%), così come tra le studentesse (61%) e le disoccupate (73%). A considerare raggiunta la parità dei sessi è il 50% delle pensionate e il 56% delle casalinghe. Guardando nell'universo maschile, vediamo che in tutte le categorie la maggioranza (relativa o assoluta) sostiene l'uguaglianza di genere: 49% tra i lavoratori, 58% tra gli studenti, 60% tra i pensionati e 70% tra gli studenti. Tuttavia, rileviamo anche che tra i lavoratori e gli studenti tende ad essere più presente la consapevolezza dello stato di discriminazione delle colleghe (rispettivamente 38% e 40%).

Infine, consideriamo l'influenza della politica, dato che è nella politica che problematiche come queste devono trovare formulazione e azione di contrasto. È tra i sostenitori di Pd (47%) e soprattutto Sel (89%) che si fa più consistente la convinzione che la discriminazione di genere sia ancora presente. Al contrario, la maggioranza degli elettori di FI (66%), Lega Nord (59%), Movimento 5 stelle (55%) e Nuovo Centro Destra (54%) giudica ormai raggiunta la parità dei sessi.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 12-14 gennaio 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1013 persone (rifiuti/sostituzioni: 7304), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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