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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PER IL NORD EST IL VOLONTARIATO È SEMPRE PIÙ IMPORTANTE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NEL NORD EST CHE NON MOLLA I VOLONTARI RADDOPPIANO
[di Natascia Porcellato]

Qual è il ruolo del volontariato oggi? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga intorno al mondo delle azioni volontarie e gratuite. Quasi 4 nordestini su 10 dichiarano di aver preso parte almeno una volta nell'ultimo anno ad attività in associazioni di volontariato. La crescita nel tempo è stata costante: infatti, il saldo è positivo di 17 punti percentuali rispetto al 1998 e di 6 guardando al 2006. Nell'opinione pubblica, poi, appare molto chiara l'importanza del ruolo del volontariato per il territorio. L'87% degli intervistati, infatti, ritiene che il volontariato sia fondamentale perché, in sua assenza, molti servizi non sarebbero a disposizione dei cittadini.

Il volontariato è una tradizione che parte da lontano e che fa del Nord Est una delle aree del Paese più ricche di "capitale sociale", la fondamentale risorsa che fa crescere la fiducia interpersonale e rinsalda le comunità. In questa fase, in cui coesistono una progressiva contrazione delle risorse degli enti locali e una popolazione dai bisogni crescenti, il volontariato ha assunto un ruolo ancora più centrale che in passato, diventando necessario per garantire alcuni servizi essenziali. Basta pensare ai sempre più pressanti bisogni di anziani o malati, disabili o bambini, poveri o vittime di violenza: la cura della popolazione più fragile è sempre più legata all'azione gratuita e volontaria.

Quanti prestano oggi questa opera? Com'è variata nel tempo? In Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento la percentuale di volontari è notevolmente cresciuta: nel 1998 era il 21% degli intervistati a fare volontariato, mentre oggi la quota raggiunge il 38%. Inoltre, nel confronto con l'Italia, dove i volontari sono il 34%, le regioni del Nord Est appaiono più partecipative di circa 4 punti percentuali.

Qual è il profilo dei volontari? Considerando congiuntamente genere ed età, possiamo ritrovare indicazioni interessanti. Ad essere maggiormente impegnate nel volontariato sono le donne di età compresa tra i 55 e i 64 anni (45%), anche se è tra le più giovani che l'attivismo raggiunge e supera la soglia della maggioranza assoluta. Il volontariato, infatti, coinvolge il 63% delle ragazze con meno di 25 anni e il 51% di quelle di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Tra gli uomini, invece, sono gli under-25 a mostrare una partecipazione superiore alla media (43%). Dal punto di vista dell'istruzione, invece, osserviamo una maggiore presenza di persone in possesso di un diploma o una laurea (47%). Dal punto di vista politico, poi, è tra gli elettori del Pd (49%) e di Ncd (53%) che la quota di volontari appare più alta della media. Sostanzialmente in linea con il dato generale del Nord Est, invece, sono i volontari presenti tra i sostenitori di Sel e del M5s (rispettivamente: 38% e 36%). Meno presente questa pratica partecipativa tra quanti voterebbero per la Lega Nord o Indipendenza Veneta (28 e 29%), anche se la quota più contenuta di volontari è rintracciabile tra gli elettori di Forza Italia (18%).

A fronte di una partecipazione caratterizzata da questi tratti, l'importanza del ruolo del volontariato appare plebiscitaria: l'87%, infatti, ritiene che queste azioni siano fondamentali per garantire molti servizi ai cittadini. Questa idea raggiunge la quasi totalità tra gli uomini under-35 anni e le donne tra i 25 e i 34 anni, oltre che tra quelle di età compresa tra i 45 e i 64 anni.

Politicamente, il riconoscimento (sostanzialmente) unanime dell'importanza del volontariato arriva dagli elettori di Sel, Forza Italia, Ncd e Pd. Tra i sostenitori di Lega, M5s e Indipendenza Veneta, invece, la percezione della centralità del volontariato si contrae, anche se non è mai messa in discussione, dato che non scende sotto la soglia del 68%.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 12-14 gennaio 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1013 persone (rifiuti/sostituzioni: 7304), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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