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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST PERDE FIDUCIA VERSO I GOVERNI LOCALI MA SOPRATTUTTO VERSO LO STATO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ISTITUZIONI, SI SALVANO I COMUNI, REGGE LA REGIONE, CROLLA LO STATO
[di Natascia Porcellato]

A poco più di una settimana dalle Elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, che hanno reso evidente un profondo distacco tra i cittadini e le rispettive regioni, l'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi dell'integrazione istituzionale mostrata dall'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. Per questo, utilizzeremo come indicatori la fiducia in Comune, Regione e Stato. Il gradimento per il Municipio è intorno al 45%, mentre quello nella Regione si attesta intorno al 36%. Ancora più contratto l'apprezzamento verso lo Stato, fermo al 20%.

I risultati delle recenti elezioni calabre ed emiliano-romagnole parlano, ancor più che delle due vittorie del Centrosinistra, della crisi delle istituzioni che strutturano il Paese. La partecipazione al voto, mai così bassa nelle due realtà, rende evidente la crescente disaffezione dei cittadini. Certo, va considerato anche l'effetto dell'assenza delle Regionali dal dibattito dei media, ma è evidente che non può risolversi in questo un astensionismo di tale portata. Nel Nord Est, area che in passato è stata caratterizzata da un marcato distacco verso lo Stato, ma al contempo anche da una relativa maggior integrazione nelle istituzioni locali, sono osservabili nuovi campanelli d'allarme?
Qui, la fiducia nelle istituzioni che compongono l'architettura nazionale appare sempre più in crisi. Il Comune gode oggi della fiducia del 45% dei nordestini, ma tra il 2001 e il 2007 il dato oscillava tra il 48 e il 50%. Alla Regione, invece, guarda con ottimismo il 36% degli intervistati. Ma se consideriamo la serie storica, vediamo che il segno è negativo di 12 punti percentuali rispetto al 2001 e di 6 punti percentuali rispetto al 2007. Ancora più brusco appare il calo che caratterizza il -già limitato- gradimento per lo Stato. Tredici anni fa, invece, era il 37% a dichiarare di provare molta o moltissima fiducia nei confronti dello Stato: nel 2007 il dato scende al 26% e arriva, oggi, al 20%.

Chi guarda con maggiore fiducia alle istituzioni? I giovani, prima di tutti: tra gli under-25 il gradimento verso il Comune arriva al 59%, quello per la Regione al 62% e per lo Stato al 33%. Nessun altro settore sociale mostra un atteggiamento tanto vicino alle istituzioni. Gli anziani over-65 mostrano una fiducia superiore alla media nel Comune (54%), ma per quanto riguarda la Regione si fermano intorno alla media dell'area (35%) e verso lo Stato appaiono più distaccati (16%). Lo Stato appare invece (relativamente) apprezzato dagli adulti tra i 55 e i 64 anni (25%) che mostrano però più sospetto verso il Comune (31%) e la Regione (25%).

Dal punto di vista politico, invece, Comune (55%), Regione (42%) e Stato (34%) vedono incrementare i propri consensi soprattutto tra gli elettori del Pd. L'integrazione minore, invece, è il tratto che caratterizza i sostenitori del M5S, che vedono il Comune (38%), la Regione (27%) e lo Stato (4%) toccare tra i livelli più bassi di fiducia. Quanti invece sono vicini a Forza Italia mostrano un'attenzione inferiore alla media verso il Comune (38%) e dimezzata per lo Stato (10%), mentre la Regione non mostra scostamenti particolari (35%). Chiari e scuri, invece, per gli elettori della Lega Nord: tra di loro, infatti, la fiducia in Comune e Regione appare per entrambi ferma al 41%, mentre il 3% che dichiara di provare moltissima o molta fiducia nello Stato centrale sembra raccontare, più che di un distacco, di un vero e proprio rifiuto.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 14-16 ottobre 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1024 persone (rifiuti/sostituzioni: 6498), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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