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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SI SENTE FORTE ECONOMICAMENTE MA DEBOLE POLITICAMENTE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA LOCOMOTIVA D'ITALIA È STANCA, MA NON MOLLA
[di Natascia Porcellato]

Quanto contano oggi le regioni del Nord Est? L'indagine curata da Demos per Il Gazzettino e pubblicata oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est mette in luce come l'opinione pubblica dell'area tenda a considerarsi centrale più economicamente che politicamente. Il 64% degli intervistati, infatti, considera molto o abbastanza importante la propria regione in Italia a livello economico. Se guardiamo all'orizzonte politico, invece, la percezione si ribalta: in questo caso, è il 44% a indicare in molto o abbastanza il peso della propria regione nella politica nazionale, mentre la maggioranza (52%) percepisce poca o nessuna rilevanza. Nel rapporto con l'Europa, infine, il Nord Est si sente "piccolo": il 36% ritiene che la propria regione sia importante, mentre il 56% valuta come ridotto il suo peso.

Come sono cambiate nel tempo queste percezioni? Se guardiamo agli altri dati disponibili, vediamo come queste siano mutate in relazione al ciclo economico e politico. Nel 2006 (con il centrosinistra da poco al governo e l'economia in espansione) il 69% degli intervistati riteneva importante la propria regione in Italia a livello economico; il 47% esprimeva lo stesso giudizio in relazione alla sfera politica e il 46% pensando al suo posto in Europa. Nel 2008, quando alla guida del Paese erano le forze di centrodestra largamente legittimate dall'area e la crisi economica ancora non dispiegata, i nordestini si collocavano più al centro rispetto all'orizzonte nazionale: il 72% riteneva il proprio territorio economicamente importante e il 50% politicamente rilevante. Sostanzialmente stabile, invece, la percezione della collocazione in Europa (45%). Oggi, dopo la "balcanizzazione" del voto del 2013 e la ricomposizione intorno a Matteo Renzi (più che al PD) del 2014, con un Parlamento non legittimato contestualmente al Presidente del Consiglio che guida il Governo, il Nord Est si percepisce più debole. Il 64% ritiene la propria realtà economicamente centrale (-8 punti percentuali rispetto al 2008) e il 44% politicamente rilevante (-6 rispetto al 2008). Anche l'Europa appare un orizzonte in cui è più difficile trovare una collocazione: oggi è il 36% a giudicare rilevante la propria regione nel quadro continentale (-10 punti percentuali rispetto alle rilevazioni passate).

Come si caratterizzano questi diversi atteggiamenti dal punto di vista sociale? I profili di quanti sostengono la centralità della propria regione in Italia (sia essa politica o economica) sono piuttosto simili e vedono una presenza superiore alla media di trentini e veneti (anche se tra questi ultimi appare più enfatizzata la dimensione economica). Dal punto di vista anagrafico, sono in misura maggiore gli under-35 a sostenere la centralità nazionale dell'area, oltre alle persone in possesso di un alto livello di istruzione. Professionalmente, poi, ritroviamo in misura maggiore impiegati e studenti, mentre gli imprenditori sottolineano più l'importanza economica che quella politica. Se consideriamo l'orientamento elettorale, ritroviamo una presenza superiore alla media di elettori del Pd per entrambi gli ambiti, mentre quelli di Forza Italia si concentrano su quello economico.

L'importanza continentale dell'area, infine, è indicata soprattutto dai veneti, dai giovani tra i 25 e i 34 anni, oltre che da quanti hanno tra i 45 e i 54 anni, e da coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea. Professionalmente, poi, questo orientamento tende a crescere tra funzionari, casalinghe e lavoratori autonomi. Anche in questo caso, infine, è tra gli elettori di Pd e FI che la quota di quanti giudicano rilevante la propria regione in Europa tende ad essere superiore alla media.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 giugno-2 luglio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1019 persone (rifiuti/sostituzioni: 5266), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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