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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PER IL NORD EST LA CORRUZIONE È COLPA SOPRATTUTTO DEI POLITICI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
CORRUZIONE, PER UNO SU DUE LA RESPONSABILITÀ È DEI POLITICI
[di Natascia Porcellato]

È da poco più di un mese che l'inchiesta sul MOSE scuote il Veneto e l'Italia intera. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi della percezione che ha l'opinione pubblica dell'area della corruzione. Chi sono i principali responsabili della corruzione? La maggioranza punta il dito verso i politici, ma una quota rilevante mette sullo stesso piano funzionari pubblici, imprenditori ed eletti: ognuno ugualmente responsabile. Nello specifico dell'inchiesta MOSE, poi, gli intervistati ritengono che siano coinvolti in ugual misura politici di centrodestra e di centrosinista. D'altra parte, il pessimismo rispetto all'integrità della classe dirigente è tale che la maggioranza si attende vicende simili al MOSE anche per le altre opere in costruzione.

Nel capolavoro di Christopher Nolan "Batman Begins", il detective Gordon afferma: "Io non faccio spiate. E poi con tanta corruzione non saprei neanche a chi farle". Certo, lui è il difensore della legge, il poliziotto onesto che segretamente diventa collaboratore di Batman per cercare di riportare a Gotham City la giustizia e la legalità. Ecco, l'inchiesta MOSE dipinge un Veneto che somiglia molto alla Gotham City di Batman: l'indagine, infatti, ha tolto il velo ad un mondo di corruzione in cui trovano posto in tanti, ma più di tutti imprenditori, politici e funzionari pubblici.

Chi ha la colpa maggiore? I politici, secondo l'opinione pubblica del Nord Est: il 52%, infatti, ritiene che siano loro i principali responsabili della corruzione. Seguono i funzionari pubblici, indicati dal 14% degli intervistati, mentre è l'8% ad attribuire la maggiore colpa agli imprenditori. Quasi un intervistato su quattro (23%), però, non fa distinguo e ritiene tutti responsabili nella stessa misura.
Anche il giudizio dei diversi elettorati rivela che la maggiore responsabilità è attribuita ai politici: la quota va dal 47% al 52% tra i simpatizzanti di Forza Italia e del Pd, per poi crescere al 65% e 61% tra gli elettori della Lega e del Mov. 5 Stelle. Tra questi ultimi, invece, appare contratta la percentuale di quanti tendono ad attribuire uguali colpe a funzionari pubblici, politici e imprenditori (10%), mentre questo orientamento appare più diffuso tra i simpatizzanti del Pd (26%) e tra coloro che scelgono i partiti minori (31%) o sono reticenti (27%).

D'altra parte, nel caso del MOSE gli intervistati sono stati piuttosto netti: l'85% ritiene che siano coinvolti sia politici di centrosinistra che di centrodestra, e l'orientamento è trasversale rispetto ai diversi elettorati. Può apparire scontato siano di questo avviso gli elettori del Mov. 5 Stelle (91%), dato che votano per un partito giovane, che ha fatto dell'accusa all'intera classe politica un tratto caratterizzante e che, in quanto "ultimo arrivato", può sentirsi estraneo a questi fatti. Forse meno ovvio è che la medesima posizione sia presente anche tra i simpatizzanti del Pd (89%) e di Forza Italia (86%). Sotto la media dell'area, ma comunque molto ampia, è l'adesione manifestata dagli elettori della Lega Nord (78%).

Il "sistema-MOSE" è isolato? La visione più fiduciosa, che lo considera un caso unico, riguarda il 22% dei nordestini, mentre il 67% ritiene che si scopriranno cose simili anche per altre opere. Guardando all'interno dei territori, vediamo che tra i trentini prevale l'ottimismo di chi considera il MOSE un'eccezione (46%), mentre in Friuli-Venezia Giulia è maggioritaria l'idea che in futuro ci saranno altre vicende simili (58%). È proprio in Veneto, però, che questa visione pessimista della propria classe dirigente si allarga fino a coinvolgere quasi 3 veneti su 4 (73%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 giugno-2 luglio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1019 persone (rifiuti/sostituzioni: 5266), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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