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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST ORA CERCA IL POSTO PUBBLICO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LAVORO, IL NORD EST CAMBIA: È CACCIA AL POSTO PUBBLICO
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno al tema delle modalità di impiego. Qual è la preferita? Il lavoro in proprio e quello da libero professionista conquistano entrambi il favore di circa un intervistato su cinque (21%). Il lavoro dipendente per una grande azienda, invece, viene indicato dal 17% e uno su dieci preferirebbe lavorare per una piccola impresa o un artigiano. Il 31%, però, potendo scegliere, vorrebbe la sicurezza del posto pubblico. Tra il 2000 e oggi, a fronte di una preferenza sostanzialmente stabile per il lavoro dipendente, osserviamo un netto aumento per le indicazioni relative a quello pubblico e una contrazione consistente per le professioni autonome o libere.

Il lavoro è il Nord Est e il Nord Est è il lavoro. Di più: la sua variante autonoma, costituita da piccoli imprenditori, artigiani, liberi professionisti, è probabilmente stata, oltre che l'ossatura dell'economia dell'area, la sua vera identità. Tanto che, anche chi era dipendente, guardava il datore di lavoro immaginando di non essere più "sotto paron" ma di diventare "el paron". Allora tutto sembrava possibile, e spesso è stato fatto l'impossibile. Ora, complici la crisi economica e la globalizzazione, il lavoro autonomo sembra essere diventato più un rischio che un'opportunità. Il Nord Est sta "cambiando pelle"?

Essere imprenditore (21%) o libero professionista (21%), nel complesso, costituiscono ancora oggi la maggioranza relativa delle preferenze nordestine. Il trend degli ultimi 14 anni, però, mostra un calo costante. Nel 2000, infatti, era il 55% ad indicarle come modalità di impiego preferite, ma nel 2008 la quota era scesa al 48%, per la prima volta sotto la soglia della maggioranza assoluta. Oggi, con il 42%, si raggiunge il punto più basso. Dal punto di vista sociale, ritroviamo una presenza superiore alla media di uomini (47%), anche se l'indicazione più interessante proviene dall'età. È tra i giovani under-25, infatti, che la preferenza per un lavoro di questo tipo raggiunge il 61%. Tra le categorie socio-professionali, poi, troviamo un'ulteriore conferma: sono soprattutto gli studenti (64%) a guardare al lavoro autonomo, ma anche i liberi professionisti (59%) tendono a "scegliere nuovamente" il proprio lavoro. Segnaliamo, invece, il disagio di imprenditori e lavoratori autonomi: tra di loro, la preferenza verso la loro stessa scelta di vita si ferma al 30%.

Il lavoro pubblico, invece, segna una decisa crescita: se nel 2000 coloro che ambivano ad un posto nella pubblica amministrazione erano il 21%, oggi arrivano al 31%, con un aumento di 10 punti percentuali. Sono soprattutto le donne (35%) a mostrare maggiore interesse, forse attratte dalle certezze (in termini di orari e di garanzie) che questo impiego offre. Dal punto di vista generazionale, sono soprattutto le persone di età centrale (45-54 anni) a guardare al posto pubblico, mentre se consideriamo le professioni osserviamo una presenza superiore alle media di disoccupati (47%), pensionati (35%) e, forse inaspettatamente, imprenditori (38%).
Il lavoro da dipendente privato, sia di una piccola che di una grande azienda, viene preferito dal 27% dei nordestini e non mostra particolari variazioni nel corso del tempo. Se dal punto di vista del genere osserviamo una certa trasversalità, guardando alle età vediamo come siano soprattutto coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni (31-33%) a orientarsi su questa scelta. Dal punto di vista professionale, infine, guardano al lavoro da dipendente soprattutto casalinghe (32%), operai (31%) e, anche in questo caso con una certa sorpresa, imprenditori (33%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 28-30 aprile 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1013 persone (rifiuti/sostituzioni: 4930), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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