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OSSERVATORIO SUL NORD EST - ANCHE NEL NORD EST AUMENTANO I CONTRARI ALL'EURO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST NON RIPUDIA L'EURO MA UNO SU TRE RIVUOLE LA LIRA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa dell'atteggiamento dell'opinione pubblica rispetto all'Euro. Quasi un nordestino su tre (31%) si dichiara moltissimo o molto d'accordo con l'idea che "L'Italia dovrebbe uscire dall'Euro e tornare alla Lira". In un anno, questo orientamento è cresciuto di circa 9 punti percentuali. D'altra parte, la Banca Centrale Europea non gode certo di un clima favorevole: il 79% dei nordestini, infatti, la guarda con sfiducia, e anche questi sono aumentati di circa 8 punti percentuali in dodici mesi.

La crisi del progetto europeo presso l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento appare piuttosto pronunciata ormai. Il tempo in cui il Nord Est guardava con grandi speranze a Bruxelles in cerca di risposte che tardavano ad arrivare dalle istituzioni nazionali sembra molto lontano. Così, l'utilità dell'Europa viene sempre più messa in discussione e anche la moneta unica non sembra essere al riparo dalle critiche.
Il 31% dei rispondenti, infatti, ripensa con nostalgia alla lira e vorrebbe abbandonare l'Euro. È una minoranza, senza dubbio, ma tutt'altro che marginale. In più, questa componente della popolazione appare in decisa crescita. Nel 2013, infatti, lo stesso atteggiamento era limitato al 22% dei nordestini: in un anno, l'incremento è di 9 punti percentuali.

In quali settori della popolazione appare più diffusa questa nostalgia per le banconote con i volti di Maria Montessori o Giuseppe Verdi? Dal punto di vista anagrafico, è tra quanti hanno tra i 35 e i 54 anni che il consenso si fa più consistente, collocandosi tra il 34 e il 36%. Tra i giovani under-35 e gli adulti tra i 55 e i 64 anni, invece, si mantiene intorno alla media dell'area, mentre tra gli anziani si contrae in modo più sensibile, fermandosi l 25%.

Guardando alla condizione socio-professionale, vediamo che sono soprattutto i disoccupati (58%) ad invocare il ritorno della lira, seguiti dalle casalinghe (46%) e dagli operai (40%). Intorno alla media dell'area, invece, appaiono i consensi raccolti tra gli imprenditori e i lavoratori autonomi (32%). Maggiormente scettici rispetto all'idea di abbandonare l'euro appaiono gli studenti (28%), anche se i livelli più contenuti possiamo osservarli tra i pensionati (21%), gli impiegati e i liberi professionisti (entrambi: 19%).

Se consideriamo la variabile politica, poi, ritroviamo ampie tracce di insoddisfazione verso la moneta unica soprattutto tra gli elettori di Forza Italia e del Mov. 5 Stelle: in queste due componenti dell'elettorato, la critica supera in modo netto la maggioranza dei consensi, coinvolgendo rispettivamente il 56 e 54% degli intervistati. Inoltre, questo tipo di orientamento appare molto ampio anche tra i simpatizzanti della Lega Nord (42%). D'altra parte, queste sono formazioni che hanno apertamente criticato l'Euro, quando non hanno fatto dell'antieuropeismo un vero e proprio vessillo. Quelli che non mettono in discussione la moneta unica sono gli elettori del Pd (22%) e dei partiti minori (25%), mentre tra quanti appaiono incerti o reticenti il consenso di colloca intorno alla media dell'area.

Se l'Euro appare caratterizzato da un progressivo scetticismo, la disapprovazione che circonda la Banca Centrale Europa invece è ampia e in crescita. Nel 2013, infatti, era il 71% dei nordestini a mostrare sfiducia verso l'istituzione guidata da Mario Draghi: oggi, questa quota ha raggiunto il 79%, con una crescita di ben 8 punti percentuali.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-20 marzo 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5189), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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