demos & PI
contatti area riservata
RAPPORTO GLI ITALIANI E LO STATO OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE IL MONDO A NORDEST MONITOR ITALIA LE INDAGINI EUROPEE
ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST
Triveneto: la sanità pubblica soddisfa una minoranza
(8 maggio 2024)
vedi »
Nord Est: 6 su 10 vorrebbero cambiare lavoro
(1 maggio 2024)
vedi »
L'antifascismo a Nord Est
(24 aprile 2024)
vedi »
ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA
X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza
(21 luglio 2011 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO
Rapporto 2005
(giugno 2005 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2004
(gennaio 2004 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2002
(giugno 2002 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST
Rapporto 2007
(gennaio 2007 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2005
(gennaio 2005 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE
Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto
(15 maggio 2015)
vedi »
Il Veneto e la lega
(9 marzo 2015)
vedi »
I veneti e l'informazione
(18 dicembre 2009)
vedi »
OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST CHIEDE LAVORO IN CAMBIO DELL'ASSISTENZA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SÌ ALL'ASSISTENZA PUBBLICA MA IN CAMBIO DI LAVORO
[di Natascia Porcellato]

Contributi alle persone in difficoltà? Sì, ma se sono adulte e sane devono ricambiare lavorando per il Comune. Questa è l'indicazione, netta, che emerge dai dati presentati oggi da Demos all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est. Le amministrazioni locali erogano, a persone in difficoltà, forme di assistenza economica per, ad esempio, affitto, pasti o bollette. Senza mettere in discussione il principio dell'aiuto, se questi cittadini sono adulti e in buona salute devono in qualche modo "ripagare" la comunità dell'aiuto che ricevono? Sì, secondo oltre 8 nordestini su 10 i beneficiari dovrebbero lavorare in cambio dell'assistenza economica che ricevono; al contrario, è poco più del 16% a pensare che vadano aiutati senza chiedere nulla.
La questione è nata qualche settimana fa a Vicenza. Il sindaco Variati, dopo aver presentato il rendiconto degli aiuti che il Comune ha dato l'anno scorso, ha affermato che, in alcuni casi, sarebbe giusto chiedere a chi riceve un sostegno economico pubblico di lavorare gratuitamente per ricambiare. L'obiettivo, secondo il primo cittadino di Vicenza, è di andare oltre l'assistenzialismo, verso la logica dell'inclusione sociale e della responsabilità.

A persone adulte e in buona salute, è giusto che il Comune chieda di eseguire dei piccoli lavori in cambio degli aiuti economici? L'opinione del Nord Est, su questo, sembra compatta nel rispondere che sì, è giusto ripagare la comunità lavorando (84%), mentre è una minoranza (16%) a pensare le persone vadano sostenute senza chiedere nulla.

È una maggioranza ampia, dunque, quella che si schiera a supporto del lavoro in cambio di contributi, e non sembra essere sensibile a particolari variazioni. Guardando all'età, per esempio, possiamo osservare come, tra gli over-25, le persone che ritengono giusto "ripagare" la comunità dell'aiuto superino costantemente l'80%. Il livello più alto, però, lo troviamo tra quanti hanno tra i 55 e i 64 anni, dove sfiora il 92% dei consensi. Tra coloro che hanno tra i 15 e i 24 anni, invece, questo orientamento si ferma poco sopra al 69% e, di conseguenza, è più consistente la percentuale di quanti ritengono che l'aiuto, in caso di necessità, non debba avere alcuna contro-richiesta (31%).

Anche guardando alle professioni troviamo una conferma della popolarità dell'idea di lavorare per "ripagare" la comunità dei contributi ottenuti. In questo caso, le categorie maggiormente favorevoli sono gli operai e i pensionati (88%), seguiti a breve distanza da impiegati (87%) e casalinghe (86%). Tra liberi professionisti e imprenditori, invece, i livelli sono intorno alla media dell'area (rispettivamente: 83 e 81%). Meno esteso, anche se abbondantemente sopra la soglia della maggioranza assoluta, è il successo di quest'idea tra studenti (67%) e disoccupati (73%), tra i quali però si fanno più ampie le aree critiche (33 e 27%).

Consideriamo, infine, il fattore politico. L'ipotesi che i contributi debbano essere ricambiati con del lavoro è quasi unanime tra gli elettori della Lega Nord: tra di loro, infatti, il consenso arriva a sfiorare il 98%. I sostenitori di Pd e Mov. 5 Stelle, poi, mostrano un orientamento vicino alla media dell'area (83-84%). Tra quanti sono vicini a Forza Italia, invece, la quota di persone favorevoli tende a ridursi (75%) mentre parallelamente crescono coloro che si mostrano contrari a chiedere di lavorare in cambio di contributi comunali (25%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-6 febbraio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5093), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

home  |  obiettivi  |  organizzazione  |  approfondimenti  |  rete demos & PI  |  partner  |  privacy step srl  ::  p. iva 02340540240