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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST È DIVISO SULLA CURA STAMINA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
STAMINA, NORD EST DIVISO SULL'ACCESSO ALLA TERAPIA
[di Natascia Porcellato]

Grande speranza o grande illusione? Il "metodo Stamina" divide l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. Questa sembra essere infatti l'indicazione principale che emerge dai dati pubblicati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est curato da Demos per Il Gazzettino. Il 31% giudica questo metodo (portato in Italia dall'Ucraina da Vannoni) funzionante, ma osteggiato dagli interessi della medicina ufficiale e delle case farmaceutiche. Il 35%, invece, pensa che non funzioni e serva solo a illudere persone disperate. Un nordestino su tre, però, è indeciso (34%), e infatti dichiara di non essere riuscito a farsi un'idea (31%) o non risponde (3%).

La polemica sul metodo Stamina si inserisce in un solco di controversie mediche che il nostro Paese attraversa ciclicamente. Molti ricorderanno la "cura Di Bella" che prometteva di guarire dai tumori. Al posto del dottor Di Bella e il suo metodo, ora ci sono Vannoni (che oltretutto medico non è) e il metodo Stamina che promettono di porre rimedio a problemi neurologici e malattie degenerative. Problemi diversi, copione simile: procedure non denunciate e depositate, articoli scientifici assenti, comunità medica che denuncia la poca chiarezza e i rischi per i pazienti, e soprattutto molto clamore mediatico. Clamore mediatico che però non sembra chiarire le numerose zone grigie.

A conferma della confusione che circonda l'argomento, osserviamo che l'opinione pubblica del Nord Est su Stamina appare divisa in tre parti sostanzialmente equivalenti tra sostenitori, detrattori e quanti non sanno esattamente come pensarla. È il 31%, infatti, ad avere un'idea positiva di Stamina e teme che l'ostacolo stia negli interessi di medici e case farmaceutiche. Il 35%, invece, ritiene che questo metodo non funzioni e illuda persone disperate. Quanti non si sono fatti un'idea precisa o non rispondono sono il 34%.

La divisione è tanto marcata che in nessun settore sociale una posizione riesce a raggiungere o superare la maggioranza assoluta. In quali è più presente l'idea che Stamina funzioni? Sono in misura maggiore i giovani under-25 a sostenere questa ipotesi (48%), ma anche quanti hanno tra i 25 e i 44 anni mostrano un consenso superiore alla media (37-38%). Guardando al livello di istruzione, invece, vediamo come il metodo portato in Italia da Vannoni convinca soprattutto coloro che sono in possesso della licenza media (40%). Se osserviamo le professioni, vediamo che sono imprenditori e studenti le categorie che più di altre guardano con favore a Stamina (entrambi 44%), ma anche tra disoccupati (41%) e impiegati (36%) osserviamo valori superiori al dato medio.

Coloro che invece giudicano il metodo importato dall'Ucraina solo un'illusione per persone disperate sono in misura maggiore persone tra i 25 e i 34 anni (40%), oltre agli over-65 (38%). Se guardiamo al titolo di studio, invece, ritroviamo una presenza superiore alla media di intervistati con un basso livello di istruzione (46%), mentre tra le professioni sono pensionati (46%), liberi professionisti (40%) e operai (39%) a mostrare le riserve più consistenti.

Consideriamo, infine, la quota di popolazione che appare più confusa rispetto a Stamina. Sono soprattutto persone adulte, di età compresa tra i 45 e i 64 anni (38-39%) o anziane (45%), e in possesso di un basso livello di istruzione (40%). Guardando alle categorie socio-professionali, è tra casalinghe (45%) e pensionati (39%) che si fa più ampia l'area di coloro che non sono riusciti a farsi un'idea precisa.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-6 febbraio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5093), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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