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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST APPROVA I FORCONI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SEI PERSONE SU DIECI A NORD EST DANNO L'APPOGGIO AI FORCONI
[di Natascia Porcellato]

Largo appoggio alla protesta iniziata il 9 dicembre scorso, ma anche una quota tutt'altro che trascurabile di opinione pubblica critica. Queste sembrano essere le indicazioni che emergono in modo chiaro dai dati presentati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est curato da Demos per Il Gazzettino. Il 61% degli intervistati, infatti, sostiene che la protesta sia giusta perché è tempo che i politici si accorgano del malessere della popolazione. Quanti, invece, ritengono che sia sbagliata, perché non porta a niente e danneggia solamente chi lavora, si fermano al 36%. Una quota minima, poi, giudica inutile la manifestazione o non si esprime (complessivamente: 3%).

Il 9 dicembre scorso è iniziato tutto un po' in sordina. Il movimento, dopo un inizio timido ha preso il via anche nel Nord Est ed è cresciuto con il passare delle settimane. I presìdi, ad un certo punto, non si riuscivano più a contare, e lungo le strade erano frequenti delle lunghe colonne di auto e camion. Due elementi colpiscono di questo movimento e del clima sociale che l'ha circondato. Il primo è la pazienza con cui i cittadini in questi mesi hanno atteso in coda, senza che ci fossero clacson impazziti, urla, litigi con i manifestanti, tensioni. Il secondo, invece, è il senso di comunità che si è creato intorno ai presìdi. Generi di prima necessità, come cibo e acqua, vino e tende, panche e tavole, stufe e legna, provenivano sia dai manifestanti stessi che da semplici simpatizzanti. Molti nordestini, dunque, non hanno solo sopportato le code, ma spesso hanno supportato attivamente la manifestazione, che sembrava godere di un esteso sostengo popolare.

In questi dati si trova conferma di questa sensazione. La vicinanza ai manifestanti "del 9 dicembre" appare ancora oggi consistente e piuttosto trasversale. Oltre 6 nordestini su 10, infatti, sono dalla parte di chi rallenta o blocca il traffico per comunicare il malessere popolare alla classe politica. Una minoranza (36%), anche se tutt'altro che trascurabile, invece, giudica questa manifestazione sbagliata perché inconcludente e dannosa solo per chi lavora.

Come si caratterizzano queste due visioni? Precisiamo che in tutte le categorie considerate i giudizi positivi sono superiori a quelli negativi. Tuttavia, il supporto maggiore ai manifestanti del 9 dicembre arriva dalle persone di età centrale (35-64 anni, tra i quali si assesta tra il 66 e il 69%) e da quanti sono in possesso di un livello di istruzione medio (65%). Tra le professioni, poi, i più vicini alle ragioni della protesta sono i disoccupati e le casalinghe (entrambi: 69%), ma un sostegno superiore alla media dell'area è osservabile anche tra operai (67%), impiegati (66%) e liberi professionisti (64%). Dal punto di vista politico, poi, oltre 3 elettori su 4 del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord sostengono il "movimento 9 dicembre".

Uno sguardo più critico verso le manifestazioni, invece, proviene soprattutto dagli anziani con più di 65 anni (44%) e dai giovani: tra quanti hanno tra i 15 e i 24 anni, infatti, questo orientamento si assesta intorno al 38%, mentre tra coloro che si trovano tra i 25 e i 34 anni sale al 48%. Coerentemente con quanto visto per le età, se guardiamo alle professioni emerge come la critica verso questa iniziativa sia più diffusa tra gli studenti (41%) e i pensionati (47%). Politicamente, infine, sono i sostenitori del Pd (43%) e quanti votano per i partiti minori (48%) a mostrare lo scetticismo più ampio verso i presìdi del 9 dicembre.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-6 febbraio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5093), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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