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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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Triveneto: la sanità pubblica soddisfa una minoranza (8 maggio 2024)
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Nord Est: 6 su 10 vorrebbero cambiare lavoro (1 maggio 2024)
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L'antifascismo a Nord Est (24 aprile 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST DURO CONTRO LA VIOLENZA E IL RAZZISMO
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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VIOLENZA SULLE DONNE, NORD EST FAVOREVOLE A PENE PIÙ SEVERE [di Natascia Porcellato]
L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi del legame tra la violenza aggravata dal pregiudizio e le pene con cui deve essere punita. L'86% degli intervistati ritiene che vadano aumentate le pene per i maltrattamenti perpetrati sulle donne per il solo motivo che sono donne. Dello stesso avviso è il 60% quando si parla invece di violenze su gay e lesbiche, mentre un aumento degli anni di carcere per i soprusi a sfondo razziale verso gli immigrati trova il sostegno del 55% dei nordestini.
Il rischio del razzismo è sempre presente all'interno della società moderna. Le diversità che la attraversano spesso rischiano di diventare alterità. Quando il senso di estraneità è alto, la violenza giustificata dalla sola esistenza dell'altro è un pericolo reale. Così, intere fasce di popolazione più deboli e talvolta marginali possono essere vittime incolpevoli se non della propria stessa esistenza. Donne, omosessuali, immigrati: spesso sono loro a pagare il conto subendo violenze e soprusi ingiustificati e intollerabili. Aggravare le pene può essere utile? Sì, secondo l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia autonoma di Trento.
La violenza sulle donne per il solo fatto che sono tali, infatti, merita un aumento degli anni di carcere per l'86% degli intervistati. Sono proprio le donne (89%) rispetto agli uomini (83%) a supportare questa idea. Però, è interessante guardare come donne e uomini di diverse generazioni si relazionano a questo tema. I due generi sono molto vicini nell'orientamento in due specifiche classi: tra i più giovani (15-24 anni, entrambi intorno all'86-87%) e tra gli adulti (35-44 anni, entrambi oltre il 90%). Nelle altre classi, invece, la distanza appare più sensibile e pone le donne come maggiormente propense ad aumentare le pene per questi atti.
Guardando agli orientamenti verso la violenza di stampo omofobo, invece, vediamo che il 27% vorrebbe mantenere la legislazione così com'è, mentre il 60% mostra la volontà di aumentare gli anni di carcere previsti. La distanza tra uomini e donne è meno marcata (rispettivamente: 59 e 62%), ma guardando alle diverse classi d'età emergono alcuni aspetti particolarmente interessanti. Tra gli uomini, sono soprattutto quelli di età centrale (35-54 anni) a mostrare maggiore sensibilità: tra loro, infatti, l'accordo supera il 70%. Tra le donne, il consenso più esteso lo troviamo tra le più giovani: questo, infatti, supera il 77% tra quante hanno tra i 15 e i 34 anni, ma supera il 69% anche tra quante hanno tra i 35 e i 44 anni.
Consideriamo, infine, la violenza di stampo razzista rispetto agli immigrati. Quasi il 32% ritiene che le pene previste attualmente vadano bene, mentre è il 55% a ritenere che andrebbero aumentate. Anche in questo caso la distanza tra uomini e donne è ridotta (rispettivamente: 57 e 54%), ma anche qui i dati per classe d'età segnano diversità marcate. Tra gli uomini, sono soprattutto quanti hanno tra i 35 e i 54 anni a mostrare il consenso più diffuso verso questo orientamento (64-66%), ma il dato si mantiene superiore alla soglia della maggioranza assoluta in tutte le classi ad esclusione dei 55-64enni. Tra le donne, invece, appare decisamente più estesa la distanza tra le generazioni. Fino ai 54 anni, infatti, l'idea di aggravare le pene per i reati a fondo razziale compiuti verso gli immigrati supera (in alcuni casi ampiamente) la soglia del 57%, mentre tra le over-55 questo orientamento appare minoritario.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 novembre 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1018 persone (rifiuti/sostituzioni: 6436), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom.it.
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