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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LO SCIOPERO FISCALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
TASSE ECCESSIVE, IL NORD EST PRONTO ALLO SCIOPERO FISCALE
[di Natascia Porcellato]

Nord Est pronto allo sciopero fiscale? Sembra essere questo il dato che emerge da quanto pubblicato oggi dall'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino. Quasi 3 intervistati su quattro (73%), infatti, si sono detti moltissimo o molto d'accordo con l'idea che "Oggi è necessario proclamare uno sciopero fiscale perché le tasse sono insopportabili". Crisi economica e aumento della tassazione hanno reso il clima sociale sempre più difficile: tra il 2011 ed oggi, infatti, il consenso intorno a questa idea è aumentato di quasi 16 punti percentuali.

Il patto sociale che lega cittadini e Stato sembra essere messo in discussione come forse mai in precedenza. I presidi che stanno puntellando l'Italia dal 9 dicembre in poi ne sono forse la manifestazione più palese e mostrano che molti cittadini sono sull'orlo della disperazione. Ma anche le aziende, quelle che resistono e non hanno già chiuso, tra aumenti dell'Iva, acconti Ires e Irap al 102.5%, nuove tasse e aumento dei quelle già esistenti, sono sulla soglia del collasso.

Che la misura sia colma è un dato che emerge in modo incontrovertibile anche dai dati presentati oggi. Il 73% dei nordestini, infatti, ritiene che le tasse siano diventate insopportabili e che sia necessario proclamare uno sciopero fiscale. Un consenso molto ampio che è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni. Rispetto ad un anno fa, infatti, l'aumento dell'intesa rispetto allo "sciopero delle imposte" è di 5 punti percentuali, ma se guardiamo al 2011 l'incremento sfiora i 16 punti percentuali.

L'altro fattore che colpisce è quanto sia diffuso questo orientamento nell'opinione pubblica. Se guardiamo all'età, possiamo vedere come sia soprattutto nelle fasce centrali (35-54 anni) ad essere maggiormente popolare l'idea che è giusto scioperare fiscalmente (76-77%). Ma anche tra giovani (15-24 anni), adulti (55-64 anni) e anziani over-65 il consenso si mantiene superiore al 70%. Il livello più basso è osservabile tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni, ma anche in questo caso l'accordo si pone ampiamente sopra la soglia della maggioranza assoluta (62%).

Guardando al livello di istruzione, poi, vediamo che tra quanti hanno una licenza media o un titolo inferiore, il consenso arriva a sfiorare l'80%. Ma anche chi ha un diploma o una laurea si schiera in netta maggioranza (61%) a fianco dell'idea di far mancare allo Stato le tasse per protesta.

Dal fattore professionale, infine, emerge in modo forse ancora più netto quanto sia comune ai diversi settori l'idea che bisogna di ricorrere allo sciopero fiscale per protesta contro l'eccessiva tassazione. I più convinti che questo sia lo strumento più adatto a far capire le proprie ragioni sono gli imprenditori e i lavoratori autonomi: tra di loro, il consenso verso lo sciopero fiscale sale fino a sfiorare l'86%. Al loro fianco, però, ritroviamo gli operai (83%), che in questo caso condividono le posizioni dei loro titolari. Gli altri settori in cui il sostegno verso quest'idea appare superiore alla media sono rappresentati da disoccupati, pensionati e casalinghe (con valori compresi tra il 76 e il 78%). Sotto il valore registrato per la totalità della popolazione, ma comunque abbondantemente sopra la soglia della maggioranza assoluta, ritroviamo i liberi professionisti (65%), gli studenti e gli impiegati (entrambi intorno al 60%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 novembre 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1018 persone (rifiuti/sostituzioni: 6436), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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