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OSSERVATORIO SUL NORD EST - A NORD EST IL LAVORO È ANCORA LA PRIMA PREOCCUPAZIONE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
È SEMPRE IL POSTO DEL LAVORO L'EMERGENZA PER IL NORD EST
[di Natascia Porcellato]

Emergenza occupazione in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento: questo elemento emerge in modo netto dai dati pubblicati oggi da Demos all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est. Nell'«agenda ideale» dei cittadini, infatti, la disoccupazione si impone come la questione più stringente: il 53% dei rispondenti la indica come priorità, mentre seguono, a grande distanza, il costo della vita (15%) e la qualità dei servizi socio-sanitari (8%).

Gli ultimi dati resi noti dall'Istat nelle settimane scorse destano allarme: l'occupazione, infatti, non accenna ad aumentare. Nel Nord Est, la mancanza di lavoro ferisce forse in modo ancora più profondo. Nella terra laburista per eccellenza, familiarizzare con la disoccupazione è più difficile perché questa condizione mette in discussione non solo il sostentamento personale e della propria famiglia, ma l'identità stessa dei cittadini di quest'area.

L'allarme-lavoro ha, quindi, polarizzato l'attenzione dell'opinione pubblica, "svuotando" le altre possibili tematiche. Oggi, è il 53% a chiedere di mettere la disoccupazione in cima alle priorità (+16 punti percentuali rispetto al 2011, ma +23, guardando al 2009). Al secondo posto, troviamo un altro tema legato alla crisi economica, il costo della vita: oggi lo indica il 15% dei nordestini. Rispetto al 2011 è sostanzialmente stabile, ma se guardiamo al 2009 l'aumento è di quasi 7 punti percentuali. Al terzo posto, poi, si colloca la "rete" che dovrebbe proteggere i cittadini nel momento del bisogno: la qualità dei servizi sociali e sanitari è una priorità per l'8% degli intervistati. In questo caso, però, il segno è negativo di circa 5 punti percentuali rispetto a 2 anni fa. La riduzione delle tasse, poi, è una priorità per il 7% dei nordestini, ed è sostanzialmente stabile rispetto al 2011.

Criminalità comune e immigrazione - due aspetti che in passato hanno molto angosciato la popolazione - oggi, complessivamente, sono le priorità del 13% degli intervistati. Il ridimensionamento è marcato: guardando a 2 anni fa, la contrazione è di 8 punti percentuali, e rispetto al 2009 il saldo negativo sfiora i 19 punti percentuali. Chiudono, il deterioramento ambientale (3%) e la viabilità (2%).

Vediamo se è possibile tracciare un profilo per le principali voci di questa «agenda». Posto che la disoccupazione è la netta priorità per (quasi) tutte le categorie considerate, possiamo osservare un ulteriore acuirsi dell'attenzione tra i giovani (25-34 anni) e le persone tra i 45 e i 54 anni, oltre che tra operai, casalinghe e, comprensibilmente, disoccupati. Dal punto di vista politico, invece, la disoccupazione aumenta ulteriormente la propria importanza tra gli elettori di Sel e Mov. 5 Stelle.

Il costo della vita, invece, viene indicato in misura maggiore dalle persone di età centrale (35-44 anni) e da quanti hanno tra i 55 e i 64 anni. Inoltre, guardando alle professioni, sono soprattutto imprenditori, casalinghe e pensionati a mostrare più apprensione per l'aumento dei prezzi, mentre politicamente questo problema appare più presente tra i sostenitori di Pd, Lega Nord, Scelta Civica e Udc.

Infine, consideriamo la qualità dei servizi sociali e sanitari. In questo caso, sono gli adulti (55-64 anni), gli impiegati e i liberi professionisti a mostrare una preoccupazione superiore alla media dell'area. Dal punto di vista politico, invece, è tra i sostenitori del Mov. 5 Stelle che si fa più ampia l'inquietudine per questo aspetto.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-5 settembre 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 4948), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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