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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NEL NORD EST CALANO I BEVITORI DI ALCOLICI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SORPRESA, CALANO I BEVITORI E LA BIRRA È SEMPRE PIÙ AMATA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi del consumo di alcolici nell'area. Poco più di un nordestino su tre (35%) non beve alcolici, mentre il 29% lo fa occasionalmente. Quanti consumano alcolici frequentemente sono il 23%, e il 13% beve tutti i giorni. Anche se la bevanda preferita rimane il vino (57%), è la birra a segnare un deciso aumento nelle preferenze (32%, +8 punti percentuali rispetto al 2007). Circa il 4% di coloro che bevono alcolici ha seguito un corso di degustazione di birre e il 62% compra delle bottiglie. Quasi tutti le acquistano al supermercato (94%) e i criteri maggiormente utilizzati per la scelta sono la notorietà della birra (44%), il prezzo (22%) o il tipo di birra (20%).

Oggi le regioni del Nord Est sono conosciute nel mondo come terre di vino; forse, in futuro, si potrà abbinare a questa prestigiosa produzione anche quella di birra. I piccoli birrifici artigianali sono infatti piuttosto diffusi nell'area e la tradizione di questa produzione nel territorio può essere esemplificata dalla storia del Birrificio Pedavena. Fondata nel 1897 a Belluno, a metà degli anni '70 diventa proprietà dell'Heineken. Nel 2004 la multinazionale decide la chiusura dello stabilimento, ma la grande mobilitazione partita dai lavorati, che aveva trovato sponda negli amministratori locali ed eco fino al Parlamento Europeo, fa sì che questo venga alla fine ceduto alla Birra Castello di San Giorgio di Nogaro (Udine) e riprenda la produzione. Una storia - tutta nordestina - a lieto fine che parla di come un territorio possa difendere e far vivere una produzione di qualità particolarmente radicata.

Il rapporto con le bevande alcoliche in generale, d'altra parte, nel Nord Est coinvolge una ampia fascia di popolazione. Infatti, è il 35% -una minoranza, seppur in aumento di quasi 7 punti percentuali rispetto al 2007- a dichiarare di non bere mai alcol. Il 29% dei nordestini, invece, beve occasionalmente; quasi uno su quattro (23%) lo assume frequentemente e circa il 13% lo consuma tutti i giorni. Rispetto al 2007, il trend per i bevitori è positivo per quelli occasionali (+10 punti percentuali) e di contrazione per quanti bevono frequentemente o quotidianamente (rispettivamente: -7 e -9 punti percentuali).

La bevanda più amata rimane il vino (57%, pur in calo di 8 punti percentuali rispetto al 2007). Questa preferenza viene espressa soprattutto dalle persone con oltre 45 anni e quanti assumono alcol quotidianamente: uno stile di consumo riconducibile al classico bicchiere di vino sorseggiato durante i pasti. La birra, invece, è indicata dal 32% dei nordestini (+8 punti percentuali in 6 anni), e sono soprattutto gli under-44 e quanti assumono alcol frequentemente a preferirla. In questo caso, il modello più facilmente associabile è quello delle serate passate con gli amici in pub, discoteche o locali.

La birra si profila, quindi, come un mondo in crescita, anche se molto può essere fatto per promuoverne la cultura: i corsi di degustazione di birre, infatti, sono stati frequentati da una piccolissima minoranza (4%), anche se le bottiglie vengono acquistate da una quota importante di nordestini (62%). Gli acquisti di bottiglie di birra, però, avvengono più frequentemente al supermercato o centro commerciale (94%), mentre le birrerie artigianali (2%) o i negozi specializzati (4%) appaiono scelte più elitarie. Con quali criteri si acquista? Marche note (44%) e prezzo (22%) sono i criteri principali, seguiti da valutazioni legate al tipo di birra (20%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 11-13 giugno 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1012 persone (rifiuti/sostituzioni: 6229), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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