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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NEL NORD EST CI SI CURA MENO PER COLPA DELLA CRISI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ANCHE LA SALUTE VA IN "CRISI": 3 SU 10 SALTANO ESAMI E VISITE
[di Natascia Porcellato]

La crisi sta minando anche la salute fisica dei cittadini? In che misura le difficoltà economiche stanno impedendo l'accesso a una corretta prevenzione e cura delle malattie? Sono questi i punti focali dell'indagine presentata oggi da Demos all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est. Nell'ultimo anno, i problemi economici hanno imposto di rinunciare a visite o esami medici al 27% dei nordestini, mentre il 14% si è privato dell'acquisto di medicinali o ha interrotto terapie mediche.

La necessità di risparmiare sta iniziando a toccare anche settori come quello della salute, ma visite mediche e medicinali non sono voci definibili "superflue". E "tirare la cinghia" in questo campo può essere non solo doloroso, ma fatale, individualmente e socialmente. Prevenzione e cure sistematiche, infatti, oltre a migliorare o salvare la vita, sono un investimento odierno e un risparmio futuro. Eppure, anche nel Nord Est - area che dispone di una sanità pubblica funzionante e di qualità - il rischio si sta concretizzando. I cittadini, infatti, sembrano sempre più impotenti di fronte al costo di medicinali o visite; alcuni tanto da privarsene, come fossero un lusso, e non una necessità.

Nell'ultimo anno, il 14% dei nordestini ha rinunciato ad acquistare medicinali o interrotto terapie mediche, mentre più di uno su quattro (27%) ha dichiarato che lui o qualcuno della propria famiglia non ha eseguito visite o esami medici per problemi economici. Sono quote minoritarie della popolazione, certamente, ma tutt'altro che trascurabili, e che illustrano bene la deriva sociale che potrebbe svilupparsi dalla crisi economica. Quali sono i settori maggiormente interessati?

Ad aver rinunciato a esami medici sono soprattutto persone adulte e anziane, anche se le sofferenze più estese sono rintracciabili tra coloro che hanno tra i 45 e i 64 anni. È in questa fascia d'età, infatti, che la quota sale al 37-38%, oltre 10 punti percentuali in più rispetto alla media dell'area (27%). Guardando al genere, poi, vediamo come siano le donne (34%) ad essere più orientate a tagliare questi costi rispetto agli uomini (20%). Se consideriamo il fattore territoriale, emerge una maggiore difficoltà di coloro che risiedono in Veneto (30%) rispetto a quanti vivono in Friuli-Venezia Giulia (24%) o a Trento (11%). Dal punto di vista socio-professionale, inoltre, si distinguono i disoccupati (47%), le casalinghe (40%) e i pensionati (35%). Tra quanti sono inseriti all'interno del mercato del lavoro, invece, sono i liberi professionisti (40%) ad aver più frequentemente rinunciato a visite ed esami, mentre in media con la popolazione appaiono i lavoratori autonomi (27%). Tra i dipendenti, siano operai o impiegati, l'incidenza è più contenuta (poco sotto al 20%), mentre più al riparo appaiono gli studenti (11%).

Quanti hanno interrotto terapie farmacologiche sono una quota più contenuta (14%) e hanno dei tratti in parte simili a quelli appena illustrati per la rinuncia alle visite mediche. Le maggiori difficoltà sono concentrate tra coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni (20%) e tra le donne (18%). Dal punto di vista territoriale, le tre realtà che compongono il Nord Est si collocano intorno alla media dell'area, anche se nel Friuli-Venezia Giulia la tendenza appare più marcata (16%), mentre nella provincia di Trento è meno diffusa (10%). Anche professionalmente, infine, ritroviamo le categorie già incontrate in precedenza: liberi professionisti (30%), casalinghe (20%) e pensionati (19%) sono i settori che più di altri faticano ad acquistare medicinali.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-4 aprile 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1004 persone (rifiuti/sostituzioni: 5469), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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