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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PER IL NORD EST LA DEMOCRAZIA PUÒ FUNZIONARE ANCHE SENZA PARTITI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, DOVE LA DEMOCRAZIA PUÒ FUNZIONARE SENZA PARTITI
[di Natatscia Porcellato]

«Solo l'illusione o l'ipocrisia può credere che la democrazia sia possibile senza partiti politici»: così scriveva il politologo Kelsen nel 1920. Quasi un secolo dopo, i nordestini non sembrano essere particolarmente d'accordo con lui, secondo quanto emerge dall'Osservatorio sul Nord Est di oggi. La maggioranza degli intervistati da Demos per Il Gazzettino, infatti, ritiene che la democrazia possa funzionare senza partiti politici (51%), mentre coloro che li giudicano fondamentali si fermano 10 punti percentuali più in basso (41%). Piuttosto alta (8%) la quota di coloro che non rispondono.

Secondo la definizione minima di Sartori «un partito è qualsiasi gruppo politico identificato da un'etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni, ed è capace di collocare attraverso le elezioni (libere o no) candidati alle cariche pubbliche». In quest'ottica, ogni formazione che si candida alle elezioni e riesce ad eleggere propri rappresentanti è un partito. Vecchi o nuovi, liste personali o civiche: tutti rientrano in questa definizione, anche le formazioni antipolitiche che hanno fatto dell'essere "antipartitiche" uno dei loro tratti distintivi. Proprio il successo di queste ultime, però, può essere considerato un indicatore della crisi che intercorre tra cittadini e partiti.

Questo distacco, infatti, appare ormai piuttosto marcato, e in quest'area emerge in modo ancor più netto che nell'intero Paese. Oggi, un nordestino su due (51%) ritiene che la democrazia possa funzionare senza partiti, mentre il 41% li ritiene necessari. Guardando all'Italia nel suo complesso, invece, le posizioni si invertono: la maggioranza ritiene i partiti fondamentali per il funzionamento della democrazia (51%), mentre gli scettici si fermano al 44%.

Nel Nord Est, dunque, i partiti sembrano essere sempre meno identificati come strumenti di mediazione e rappresentanza degli interessi della collettività. In particolare, è tra quanti vivono in comuni piccoli, con meno di 15mila abitanti, ad essere più marcata l'idea che la democrazia possa funzionare anche senza partiti politici (55%). D'altra parte, proprio in queste realtà è sempre più difficile trovare delle sedi di partito, e la politica locale è spesso affidata a delle liste civiche. In municipi più grandi, con oltre 15mila abitanti, in cui è più frequente che i partiti abbiano una loro presenza territoriale, la popolazione appare divisa equamente tra le due opzioni (entrambe: 46%).

Ancora più rilevante appare l'influenza dell'età. L'idea che la democrazia possa funzionare senza partiti è diffusa in misura maggiore tra gli under-54, ma è tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni che registriamo il valore più alto (65%). Al contrario, sono soprattutto le classi d'età più adulte e anziane a ritenere che senza partiti non ci possa essere democrazia; tra gli over-55, però, aumenta in modo consistente anche la quota di coloro che non si esprimono.

Infine, consideriamo l'orientamento politico. L'idea che la democrazia possa funzionare senza partiti politici raccoglie la maggioranza dei consensi di diversi elettorati, in modo trasversale. Su questa posizione, infatti, troviamo sostenitori del Movimento 5 Stelle (68%) e del Popolo della Libertà (67%), persone vicine alla Lega Nord (58%) e alla Lista Monti (56%), gli elettori di partiti minori e coloro che sono incerti o reticenti (entrambi: 55%). È solo tra i sostenitori del Partito Democratico, infatti, che appare maggioritaria l'idea che senza partiti non ci possa essere democrazia (68%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 15-17 gennaio 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1010 persone (rifiuti/sostituzioni: 3842), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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