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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST VORREBBE UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ELEZIONI: IL "PORCELLUM" NON PIACE QUASI A NESSUNO
[di Natascia Porcellato]

Opinione pubblica largamente a favore di una riforma della legge elettorale. È questa l'indicazione principale che emerge dai dati presentati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino. Oltre otto nordestini su dieci, infatti, si sono detti moltissimo o molto d'accordo con l'idea che "la legge elettorale per il Parlamento deve essere riformata perché è fondamentale per la democrazia italiana". Quanto cambiarla? Il 58% vorrebbe una revisione radicale della normativa, mentre per un intervistato su quattro bastano leggere modifiche. Coloro che invece preferirebbero lasciarla com'è, oppure esprimono lontananza, scorgendo problemi più urgenti, sono complessivamente il 14%.

Non è stata sufficiente l'ondata di antipolitica che ha investito l'intero sistema politico italiano, non sono serviti i moniti e le pressioni del Presidente Napolitano: nulla sembra aver smosso l'attuale classe politica tanto da modificare il "Porcellum". Così, la legge elettorale ideata da Calderoli, nata soprattutto per contrastare l'attesa vittoria del centrosinistra nel 2006, approvata dall'allora maggioranza composta da Unione di Centro, Lega Nord, Forza Italia e Alleanza Nazionale, sarà quella che dovremo utilizzare anche per le elezioni dell'anno prossimo.

La stragrande maggioranza degli intervistati, però, la considera una normativa da cambiare. Circa l'82% dei cittadini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento ritiene infatti che la modifica della legge per il Parlamento sia fondamentale per la democrazia italiana. L'idea delle liste «bloccate e chiuse», in cui sono le segreterie dei partiti a scegliere le candidature e incidere sulla rappresentanza parlamentare, non piace. Di più: non è considerata democratica.
Gli elettorati dei diversi partiti, in questo caso, trovano un accordo che, in Parlamento, deputati e senatori non sono stati in grado di raggiungere. Il favore meno esteso, infatti, è rintracciabile tra i sostenitori dell'Unione di Centro, dove è comunque molto ampio, intorno al 73%. Tra gli altri, i più convinti della necessità di riformare la legge elettorale sono gli elettori della Lega Nord (92%), del Popolo della Libertà (91%) e del Partito Democratico (88%). I simpatizzanti dell'Italia dei Valori e del Movimento 5 Stelle si collocano intorno alla media dell'area (rispettivamente: 83 e 81%), mentre è il 78% di coloro che guardano ai partiti minori o sono nell'area dell'incertezza e della reticenza ad auspicare una riforma elettorale.

Quanto modificare l'attuale normativa? Un radicale mutamento è reclamato dalla maggioranza dei nordestini: a chiederlo, infatti, è il 58% degli intervistati, mentre è il 25% ad accontentarsi di leggere modifiche. Il 14%, infine, ritiene che vada lasciata così com'è, oppure non si interessa della questione perché ritiene vi siano problemi più urgenti.

Guardando anche in questo caso agli elettorati, vediamo che sono i sostenitori del Partito Democratico (66%), dell'Italia dei Valori (78%) e del Movimento 5 Stelle (67%) a dare la spinta maggiore per una revisione radicale del Porcellum. I simpatizzanti del Popolo della Libertà sembrano quelli più divisi: se è vero che la maggioranza relativa (48%) preferirebbe delle modifiche leggere, una parte tutt'altro che trascurabile (40%) ritiene invece auspicabile incidere in modo più significativo. Tra gli elettori della Lega Nord e dell'Unione di Centro, infine, la quota più consistente auspica una modifica radicale (rispettivamente: 49 e 40%), mentre l'ipotesi di modifica leggera raccoglie il consenso di meno di un elettore su quattro, superata anche dall'area dell'indifferenza o del rifiuto (26 e 33%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 settembre 2012 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1008 persone (rifiuti/sostituzioni: 5243), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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