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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SI FIDA POCO DELLE MEDICINE ALTERNATIVE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORDEST DÀ POCA FIDUCIA ALLE MEDICINE ALTERNATIVE
[di Natascia Porcellato]

Medicine alternative: quanti le conoscono? E chi le considera efficaci? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno alle modalità di cura diverse dalla medicina tradizionale occidentale. In particolare, omeopatia e agopuntura: la prima è conosciuta dal 68% degli intervistati, e un nordestino su tre la giudica molto o abbastanza efficace; anche l'agopuntura tradizionale gode dello stesso livello di fiducia (32%), e questo nonostante un livello di conoscenza meno ampio (56%).

Più che "alternative", probabilmente è meglio considerarle "integrative": agopuntura tradizionale e omeopatia, infatti, sono discipline utilizzate da specialisti formatisi con la medicina classica. L'integrazione della professionalità occidentale con questi due approcci (provenienti uno dalla tradizione cinese, l'altro da quella tedesca) permette forse di guardare al corpo in modo diverso, considerando maggiormente le individualità dei pazienti che chiedono di essere curati. Quanto sono conosciute nel Nord Est queste pratiche? Chi le giudica efficaci? Per rispondere a queste domande, abbiamo costruito due indici: un primo, di "notorietà", si basa sulla percentuale di persone che conosce il rimedio; il secondo, di "efficacia percepita", sulla quota di intervistati che lo giudica molto o abbastanza efficace.

Consideriamo prima di tutto l'omeopatia. Oggi, l'indice di notorietà relativo a questa pratica è intorno al 68%. Rispetto al 2001, quando era fermo al 55%, osserviamo un aumento complessivo di 13 punti percentuali. Per quanto riguarda la percezione dell'efficacia, invece, osserviamo un andamento più altalenante. Se nel 2001 era il 36% a giudicare l'omeopatia un rimedio utile, nel 2003 la quota di persone che esprimeva lo stesso giudizio era salita al 44%. Tre anni più tardi, però, si osservava una nuova contrazione al 40%, e una sostanziale stabilizzazione (42%) nel 2008. Oggi, invece, la diminuzione appare più netta, e l'omeopatia è giudicata molto o abbastanza efficace da un nordestino su tre (33%). Vediamo ora quale profilo sia possibile tracciare per queste due dimensioni relative all'omeopatia. A conoscerla sono soprattutto persone giovani o di età centrale (25-64 anni), mentre la giudica valida una platea più ristretta, composta da quanti hanno tra i 25 e i 54 anni. Inoltre, sono più frequentemente persone in possesso di un livello di istruzione alto a conoscerla e giudicarla efficace e, rispetto a Veneto e Friuli-Venezia Giulia, è la provincia di Trento a distinguersi come area in cui la cura omeopatica appare particolarmente nota e apprezzata.

Consideriamo ora l'agopuntura tradizionale. Nel 2001 era un intervistato su due a mostrare di conoscere questa pratica, e nel corso del tempo abbiamo assistito a piccoli e costanti aumenti, fino al 2008, quando è arrivata al 58%. Oggi, con l'indice di notorietà fermo al 56%, possiamo considerare l'agopuntura sostanzialmente stabile. L'indice di efficacia percepita, invece, mostra un andamento diverso: nel 2001 era il 31% a mostrare di apprezzarne la validità, e tra il 2003 e il 2008 il dato si mantiene tra il 35 e il 37%, per arrivare, oggi, a coinvolgere il 32% degli intervistati. L'agopuntura tradizionale appare conosciuta soprattutto da giovani (15-34 anni) e persone di età centrale (55-64 anni), mentre l'efficacia è maggiormente percepita tra coloro che hanno tra i 15 e i 44 anni. Per entrambi gli indici considerati, inoltre, osserviamo una presenza superiore alla media di persone in possesso di diploma o laurea. Infine, se la notorietà non mostra particolari distinguo nei territori, l'efficacia dell'agopuntura appare maggiormente riconosciuta in Friuli-Venezia Giulia.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 settembre 2012 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1008 persone (rifiuti/sostituzioni: 5243), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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