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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA TUTELA DELLE IMPRESE SECONDO IL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IMPRENDITORI LASCIATI SOLI: «NON LI TUTELA NESSUNO»
[di Natascia Porcellato]

Chi tutela le imprese oggi? Nessuno, secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, e pubblicato oggi su Il Gazzettino. La maggioranza relativa dei nordestini intervistati (42%), infatti, non individua un interlocutore che affianchi le imprese nella difesa dei propri interessi. Poco più di un nordestino su quattro (27%), invece, ritiene che le aziende siano tutelate dalle associazioni di categoria, mentre il 20% pensa che siano politici locali e partiti a mostrare l'attenzione maggiore verso questo mondo. Piuttosto ampia (12%) la quota di reticenti.

Il Nord Est è la terra dell'imprenditoria diffusa, caratterizzata dalla presenza di tantissime imprese -medie, piccole e soprattutto micro- che ne costituiscono il tessuto economico e sociale. Dopo anni in cui l'accento è stato marcatamente posto sulla dimensione economica, gli ultimi mesi hanno costretto a rivedere questa visione, ricollocando la struttura produttiva nel suo contesto sociale. Imprenditoria diffusa, infatti, significa anche rischio diffuso e, in un momento di crisi, questo può tradursi in disagio diffuso. Guardando al solo Veneto, dal 2008 ad oggi sono oltre 50 gli imprenditori e gli artigiani che si sono tolti la vita; 9 dall'inizio di quest'anno. Ora che questo malessere ha raggiunto le dimensioni della tragedia collettiva, la paura attraversa tutta la società nordestina. Come testimoniato anche dai dati presentati oggi (raccolti prima degli ultimi, tragici fatti), il senso di solitudine che hanno denunciato gli imprenditori negli ultimi anni è largamente condiviso dalla popolazione dell'area.

È quasi il 42% dei nordestini, infatti, a ritenere che le imprese siano sostanzialmente sole. Sono soprattutto i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni e gli adulti che hanno tra i 55 e i 64 anni a percepire maggiormente la solitudine degli imprenditori. Guardando al titolo di studio, invece, sono soprattutto coloro che hanno un basso livello di istruzione a mostrarsi più sensibili rispetto al fatto che nessuno tuteli le imprese. Infine, consideriamo la categoria socio-professionale: la sensazione che gli imprenditori siano soli è maggioritaria proprio tra gli imprenditori (52%), ma una attenzione superiore alla media è osservabile anche tra operai, casalinghe e disoccupati.

A ritenere che le associazioni di categoria riescano a tutelare le imprese è poco meno del 27% dei nordestini. Questo orientamento è presente in misura maggiore tra gli under-24 e le persone di età centrale (35-54 anni). Dal punto di vista della formazione, sono soprattutto coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea ad essere più propensi a riconoscere un ruolo importante delle associazioni di categoria nella difesa delle aziende. Professionalmente, sono soprattutto gli impiegati, i liberi professionisti e gli studenti a valutare come importante il ruolo delle associazioni di categoria.

Meno di un intervistato su cinque, poi, pensa che siano i politici locali o i partiti a sostenere gli interessi delle aziende. Questa opinione tende ad essere presente in misura maggiore tra le persone con oltre 55 anni e tra coloro che sono in possesso di un basso livello di istruzione. Professionalmente non osserviamo particolari caratterizzazioni, ad esclusione di una presenza superiore alla media di casalinghe.
Infine, consideriamo anche coloro che non si esprimono: il disorientamento è piuttosto ampio (12%), ma si allarga ancora di più tra i giovani (25-34 anni) e, soprattutto, gli over-65. Dal punto di vista socio-professionale, invece, le perplessità maggiori sono presenti tra casalinghe, pensionati e disoccupati.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 febbraio 2012 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1039 persone (rifiuti/sostituzioni: 2828), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,03%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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