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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA SICUREZZA ALIMENTARE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ALLARME CIBI, OTTO SU DIECI PREOCCUPATI PER LA SICUREZZA
[di Fabio Turcato]

Capire come ci alimentiamo aiuta a migliorare l'attenzione per la nostra salute e per il nostro stile di vita. Dopo le opinioni presentate nelle settimane scorse sul consumo di alcolici e generi primari, l'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi per Il Gazzettino, si occupa oggi della sicurezza degli alimenti. Su questo argomento le valutazioni espresse dagli intervistati descrivono molti timori. Infatti più di tre nordestini su quattro risultano molto o abbastanza preoccupati per la sicurezza degli alimenti. Guardando la serie storica, vediamo come il livello di preoccupazione sia andato aumentando nel corso degli anni. Se nel maggio del 2009 l'insicurezza nei confronti della buona qualità degli alimenti arrivava al 64% e nel febbraio 2011 raggiungeva il 76%, oggi sfiora il 78%.

Non di rado fare la spesa si trasforma in un percorso ad ostacoli che mette a dura prova la fiducia dei consumatori verso i prodotti che acquistano. I timori rimangono infatti assai diffusi in tutti i settori sociali e non scendendo mai al di sotto del 70%. Guardando alla classe d'età, vediamo come l'83% dei nordestini tra i 55-64 anni e di quelli compresi tra i 35-44 anni mostra il maggiore grado di preoccupazione. Tra gli over-65 e la classe d'età compresa tra i 45-54 anni troviamo invece un livello di preoccupazione fermo al 75%.

L'analisi secondo il genere evidenzia poi come l'82% delle donne sia maggiormente preoccupato per la sicurezza alimentare rispetto al 73% degli uomini.
Il confronto delle categorie socio-professionali evidenzia una certa trasversalità della preoccupazione. Disoccupati (81%), casalinghe e studenti (79%) appaiono i più allarmati, seguiti da imprenditori e pensionati (intorno al 78%). Chiudono, poi, i timori di operai (77%), impiegati (76%) e liberi professionisti (71%).
Rileviamo, infine, come l'orientamento politico evidenzi il più alto livello di preoccupazione per la sicurezza alimentare tra gli elettori della Lega Nord (85%) e del Movimento 5 Stelle (85%), seguiti rispettivamente da quelli di Idv (84%) e Sel (83%). Al di sotto della soglia dell'80% ritroviamo i simpatizzanti di Pdl (79%), Pd (78%) e Udc (71%).

Le motivazioni a supporto delle preoccupazioni di tanti consumatori nordestini certo non mancano. Dalla famigerata «mucca pazza» sino alle mozzarelle tedesche che si coloravano di blu, passando per il latte cinese alla melamina, saremmo portati a credere che le frodi alimentari abbiano origine fuori dai nostri confini. Purtroppo spesso così non è. Nonostante lo scandalo del vino al metanolo nel lontano 1986 abbia impresso una spinta decisiva al potenziamento dei controlli anti frode e della certificazione dei prodotti agroalimentari locali, i tentativi di sofisticazioni continuano anche in Italia e nel Nord Est e non inducono certo ad abbassare la guardia. Ne sono la dimostrazione il 94% dei nordestini che sono molto o moltissimo d'accordo con la proposta per far diventare la sicurezza alimentare una priorità per il futuro.
NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 febbraio 2012 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1039 persone (rifiuti/sostituzioni: 2828), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,03%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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