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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L'EMIGRAZIONE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORDEST CON LA VALIGIA IN MANO L'EMIGRAZIONE NON SI FERMA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi di un fenomeno che caratterizza fortemente questa area: l'emigrazione. Oggi, quasi un nordestino su quattro (22%) dichiara di avere parenti stretti che risiedono all'estero. Di questi, quasi 8 su 10 sono partiti più di dieci anni fa, ma tutt'altro che residua (21%) appare la quota di coloro che hanno lasciato queste terre dal 2000 in poi. I paesi europei costituiscono la meta privilegiata (51%), mentre la ragione principale della partenza è stato il lavoro (74%). Le comunicazioni avvengono più spesso attraverso il telefono, sia esso tradizionale (57%) o via computer (22%).

C'è chi parte per abbandonare un mercato del lavoro che fatica a premiare il merito e le capacità; chi raggiunge un amore con cui ha progettato una vita altrove; chi segue l'azienda di famiglia, "delocalizzandosi" a sua volta; chi, dopo aver studiato o lavorato all'estero nell'ambito di un "Erasmus" o "Leonardo" (progetti per lo studio e il lavoro in Europa), vi rimane; chi insegue un ideale umanitario e dedica la propria vita alla cura e all'assistenza degli "ultimi" del mondo. Sono molte le strade che oggi possono portare a lasciare l'Italia, sicuramente diverse e, probabilmente, meno drammatiche di quelle che hanno percorso gli emigranti dell'inizio del secolo scorso. E se le regioni del Nord Est sono mutate profondamente, passando dalla povertà estrema ad uno dei redditi medi più alti d'Europa, alcuni tratti sembrano non abbandonarle: l'emigrazione è uno di questi.

Oggi, infatti, è il 22% dei nordestini a dichiarare di avere almeno un parente stretto all'estero. Concentrandoci su questa particolare popolazione -quella che ha congiunti in paesi stranieri- vediamo come per quasi otto su dieci la partenza sia avvenuta più di 10 anni fa, mentre circa il 21% ha lasciato il Nord Est dopo il 2000. Sono due tipi di emigrazione diversi, con mete, motivazioni e modalità di comunicazione peculiari.

L'emigrazione più datata -composta da quanti sono partiti più di 10 anni fa- si è orientata soprattutto verso altri paesi europei (49%), ma una quota consistente si è spinta oltreoceano, in America del Nord (18%), Australia (12%) o America Latina (9%). Sono partiti per lavoro (79%): meno frequenti, infatti, appaiono le ragioni legate ad amore (14%) e del tutto residuali sono quelle connesse allo studio (2%). La tecnologia maggiormente utilizzata per mantenere vivo il rapporto con l'Italia è il telefono tradizionale (65%), mentre rare sono le lettere cartacee (1%). Piuttosto diffusi, invece, appaiono i sistemi legati ad Internet: chiamate via Pc (16%), ma anche Social Network (9%) e l'utilizzo di E-mail (7%) sembrano aver reso più semplice e immediato il rapporto tra chi è partito e chi è rimasto.

I "nuovi emigranti", d'altra parte, mostrano tratti diversi. La destinazione, innanzitutto: rispetto a coloro che erano partiti prima, troviamo un orientamento più marcato verso l'Europa (55%) e l'America Latina (11%), mentre è costante l'attrazione per l'America del Nord (18%). Parzialmente diversi, poi, sono i motivi per cui spostarsi: il lavoro rimane la ragione principale (55%), ma tutt'altro che trascurabili sono le partenze legate a studio (20%) o amore (18%). Anche i mezzi con cui avvengono le comunicazioni tra i "nuovi emigranti" e i parenti in Italia appaiono peculiari: le chiamate via Skype (45%) sono di gran lunga più frequenti rispetto a quelle che passano attraverso il telefono tradizionale (26%), e molto utilizzati sono anche Social Network (11%) ed E-mail (9%). Curioso, infine, vedere che, nonostante Internet e telefono, per una minoranza (5%) le lettere tradizionali non hanno perso il loro fascino.
NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-8 novembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1025 persone (rifiuti/sostituzioni: 3517), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani, Natascia Porcellato e Fabio Turato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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