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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NEL NORD EST CRESCE LA VOGLIA DI UOMO FORTE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SETTE SU DIECI A NORDEST INVOCANO L'UOMO FORTE
[di Natascia Porcellato]

Un «Uomo Forte»: sembra essere questa la richiesta di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trento per uscire dalla crisi politica ed economica in cui versa il Paese. Nel sondaggio condotto da Demos per Il Gazzettino, infatti, quasi sette nordestini su dieci si dichiarano (moltissimo o molto) d'accordo con l'affermazione: "C'è troppa confusione ci vorrebbe un Uomo Forte a guidare il Paese". Rispetto alla rilevazione precedente dell'Osservatorio sul Nord Est, la propensione alla ricerca di una personalità forte mostra una crescita di quasi 9 punti percentuali nell'ultimo anno.

L'indagine di cui presentiamo i risultati oggi, condotta tra il 4 e l'8 novembre, quindi proprio nei giorni "caldi" e sospesi tra le dimissioni di Silvio Berlusconi e il nuovo incarico a Mario Monti, fotografa quanto diffusi fossero tra i nordestini lo smarrimento e il bisogno di ritrovare una personalità autorevole a cui affidare le sorti del Paese. Se Monti saprà mantenere il prestigio di cui gode e conquistare la forza necessaria per governare ce lo diranno i prossimi mesi: la richiesta di una guida ferma, però, appare molto diffusa tra i cittadini del Nord Est.

Poco più del 33% degli intervistati, infatti, si è dichiarato moltissimo d'accordo con l'affermazione "C'è troppa confusione ci vorrebbe un Uomo Forte a guidare il Paese", e a questi possiamo accostare il 36% che, invece, si è dichiarato molto d'accordo. Complessivamente, è il 69% dei nordestini a sostenere la necessità di un «Uomo Forte» alla guida di un Paese confuso. Il dato, inoltre, segnala una crescita piuttosto netta, di quasi 9 punti percentuali, rispetto al dicembre scorso: i fatti dell'ultimo anno, dunque, hanno acuito la domanda di una personalità che potesse restituire autorevolezza alla guida del Paese.

Dal punto di vista anagrafico, questa affermazione trova maggiori sostenitori tra le persone con oltre 65 anni, dove supera il 74%. D'altra parte, però, osserviamo quanto sia diffusa in tutte le classi d'età considerate: la quota di sostenitori dell'«Uomo Forte», infatti, non scende mai sotto il 61%.

Anche analizzando il livello di istruzione, colpisce osservare l'estensione di questo orientamento: tra quanti sono in possesso di un titolo di studio basso e medio possiamo registrare il sostegno più ampio (rispettivamente: 79 e 75%), ma anche tra i nordestini in possesso di un diploma o una laurea il dato si attesta intorno al 56%, superando la soglia della maggioranza assoluta.

Infine, consideriamo l'influenza della politica. La richiesta di «Uomo Forte» viene soprattutto da Fli (88%) e Idv (81%), ma questo orientamento appare piuttosto diffuso in tutti gli elettorati considerati. Dai sostenitori del Pdl (71%) a quelli della Lega Nord (68%); dagli elettori del Pd (59%) a quanti voterebbero per Sel (60%); da coloro che simpatizzano per l'Udc (66%) a quanti sono vicini al Mov. 5 Stelle (71%), passando per i partiti minori (73%) e l'area grigia dell'incertezza o dell'astensione (71%): la propensione alla ricerca dell'Uomo Forte sembra riguardare la maggioranza di tutti gli elettorati.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-8 novembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1025 persone (rifiuti/sostituzioni: 3517), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani, Natascia Porcellato e Fabio Turato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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