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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL RISPARMIO DIFFICILE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
RISPARMIO, OGNI MESE IL 54% CONSUMA TUTTO LO STIPENDIO
[di Natascia Porcellato]

Risparmio sempre più difficile per le famiglie di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, mette in luce la progressiva erosione del patrimonio accantonato negli anni dai nordestini e la difficoltà di tornare all'interno del circuito virtuoso del risparmio. Oggi è meno del 18% a riuscire a mettere da parte dei soldi, mentre il 54% consuma tutto il proprio stipendio. Più di un nordestino su cinque, invece, è stato costretto a ricorrere ai propri risparmi.

La crisi sta ponendo seri interrogativi su numerose questioni proprie della vita socio-economica del Paese: cosa è diventato il lavoro oggi e quanto è valutato; quali sono le nuove difficoltà per le imprese e come rifondare il patto tra le generazioni; come risolvere la (mai risolta) questione del lavoro femminile e a quale modello di stato sociale rifarsi. Ovviamente, sono solo alcuni interrogativi. A questo elenco, però, possiamo aggiungere un nuovo elemento che sta cambiando: la propensione al risparmio.

I dati presentati oggi, infatti, rivelano come negli ultimi sei anni sia diminuita la quota di coloro che riescono a mettere da parte dei soldi. Nel 2005 era quasi un nordestino su quattro (23%) a riuscire ad attuare comportamenti parsimoniosi, mentre oggi la quota si ferma sotto il 18%. La maggioranza assoluta (54%), perciò, nell'ultimo anno ha solo "tirato avanti", e questa componente segna una crescita di oltre due punti percentuali rispetto a sei anni fa. Della stessa entità appare anche l'aumento di quanti hanno utilizzato i soldi messi da parte in precedenza: oggi è circa un nordestino su cinque in questa situazione. Poco meno del 4%, poi, ha dovuto chiedere un prestito, quota sostanzialmente analoga a quella di coloro che hanno consumato sia i soldi risparmiati che quelli derivanti da prestiti.

Quali profili possiamo delineare in relazione alle diverse condotte rispetto al risparmio? Consideriamo quanti hanno messo da parte dei soldi nell'ultimo anno. Sono soprattutto i giovani e gli adulti (fino ai 44 anni) ad essere riusciti a risparmiare parte delle proprie entrate, mentre, guardando alla categoria socio-professione, si contraddistinguono studenti e impiegati.

Ad aver passato un anno difficile, solo "tirando avanti" e non riuscendo ad accantonare nulla, è la maggioranza delle classi d'età più adulte, ma è tra gli anziani (con oltre 65 anni) a farsi più pressante questa condizione. Guardando alle professioni, poi, osserviamo come siano soprattutto liberi professionisti e pensionati le categorie che più di altre non sono riuscite a risparmiare, ma anche tra operai e casalinghe questo orientamento appare maggioritario.

Vediamo ora coloro che sono stati costretti a consumare i risparmi precedenti. In questo caso, le difficoltà si sono concentrate su quanti hanno tra i 25 e i 34 anni e tra gli adulti posti nelle fasce d'età più centrali (45-64 anni). Professionalmente, emergono chiaramente le difficoltà di imprenditori, liberi professionisti e disoccupati, a cui possiamo affiancare anche le casalinghe.

Infine, consideriamo congiuntamente coloro che hanno dovuto prendere dei soldi in prestito e quanti hanno speso sia i soldi propri che prestati. Sono in misura maggiore giovani con meno di 25 anni e adulti di età compresa tra i 55 e i 64 anni. Dal punto di vista socio professionale, invece, emerge la trasversalità di questo momento difficile: ad aver avuto bisogno di ricorrere a prestiti, infatti, sono stati sia gli operai che gli imprenditori; sia le casalinghe che i disoccupati.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 settembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 2410), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Mauro Vullo ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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