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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE AUTONOMIE TERRITORIALI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
STATUTI SPECIALI, NORDEST CRITICO SU REGIONI E PROVINCE
[di Natascia Porcellato]

Nord Est doppiamente diviso sugli Statuti speciali riservati ad alcune realtà italiane. Diviso sulle regioni o province a cui questo status andrebbe riconosciuto. E diviso internamente, con i veneti molto più critici rispetto friulani, giuliani e trentini. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi della percezione degli Statuti speciali previsti dalla Costituzione Italiana. La maggioranza dei nordestini è contraria al riconoscimento dello Statuto speciale a Sicilia e Sardegna, mentre per le regioni e le province autonome del Nord sono più numerosi i favorevoli. In nessun caso, però, la quota di sostenitori degli Statuti speciali supera il 51%.

Nel 150° anniversario dell'unità nazionale, e a oltre 60 anni dall'entrata in vigore della Costituzione Repubblicana, la questione dell'assetto territoriale del Paese appare tutt'altro che risolta. Negli anni scorsi il Veneto aveva già manifestato segnali di inquietudine: basta ricordare la sempre più folta schiera di comuni che hanno tentato la "secessione" verso il Friuli-Venezia Giulia o il Trentino-Alto Adige. L'attuale crisi economica, con i relativi tagli nei trasferimenti del governo centrale verso gli enti locali, ha rinfocolato la polemica sull'utilità degli Statuti speciali.

I dati pubblicati oggi non fanno che confermare questa tensione presente nell'area. Guardando ai nordestini nel loro complesso, i favorevoli allo Statuto speciale di Sicilia e Sardegna sono il 36 e 43% degli intervistati, mentre per la Valle d'Aosta e la provincia di Trento la stessa condizione viene sostenuta dal 49% degli intervistati. La provincia di Bolzano e il Friuli-Venezia Giulia, infine, sono le due realtà che riescono a superare, di un soffio, la soglia critica del 50%.
Se guardiano agli orientamenti delle diverse realtà che compongono il Nord Est, però, vediamo come tra i veneti la quota di favorevoli agli Statuti speciali non vada mai oltre il 42%. Tra coloro che risiedono in provincia di Trento e in Friuli-Venezia Giulia appare molto più ampio il consenso: qui, infatti, i favorevoli superano -spesso abbondantemente - la maggioranza assoluta per tutte le regioni o province considerate.

Anche politicamente possiamo osservare alcuni dati interessanti. Il favore verso gli Statuti speciali attraversa tutte le principali forze politiche, sia di centrodestra che di centrosinistra, lasciando ai margini solo l'Udc e il Movimento 5 Stelle.
Considerando complessivamente quanti si dichiarano favorevoli agli Statuti speciali delle diverse realtà, abbiamo costruito un indice di orientamento verso le autonomie territoriali. Coloro che manifestano contrarietà sono circa il 39%, mentre il 12% esprime un favore moderato. La maggioranza relativa (49%), però, è costituita da coloro che mostrano un atteggiamento fortemente favorevole agli Statuti speciali.

Vediamo ora i diversi profili che caratterizzano gli orientamenti ricostruiti nell'indice. Quanti si mostrano contrari alle autonomie territoriali sono soprattutto persone con oltre 55 anni, residenti in Veneto e, dal punto di vista politico, elettori dell'Udc e del Mov. 5 Stelle. Ad essere moderatamente favorevoli, invece, sono in misura maggiore giovani (25-34 anni) e anziani (oltre 65 anni), coloro che vivono in Friuli-Venezia Giulia e quanti, politicamente, voterebbero per Lega Nord, Fli e Sel. Il profilo dei fortemente favorevoli, infine, vede una presenza superiore alla media di persone con meno di 44 anni e residenti in provincia di Trento o in Friuli-Venezia Giulia; dal punto di vista politico, invece, ritroviamo il favore maggiore presso gli elettori di Pd, Idv, Sel e Pdl.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 settembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 2410), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Mauro Vullo ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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