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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E I PROBLEMI DELLA SCUOLA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SCUOLA NEL TUNNEL DEL MALESSERE. SOLO UNO SU DUE LE DÀ FIDUCIA
[di Natascia Porcellato]

La scuola è iniziata solo da un paio di settimane ma non mancano segnali di malessere. Un primo sciopero è stato indetto per il prossimo 7 ottobre e, con tutta probabilità, non sarà l'ultimo. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi della percezione del mondo dell'istruzione. Un nordestino su due dichiara di provare moltissima o molta fiducia nella scuola, mentre i principali problemi individuati sono la mancanza di fondi per la didattica (30%) e lo scarso collegamento con il mondo del lavoro (19%).

I risultati delle prove INVALSI (Istituto nazionale valutazione sistema educativo di istruzione e di formazione) pubblicati lo scorso luglio indicano chiaramente come il livello di formazione primaria e secondaria, nel Nord Est, sia tra i migliori d'Italia. Gli studenti di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento, infatti, rispetto ai loro coetanei delle altre regioni, sono risultati tra quelli maggiormente competenti nei settori indagati.

Nonostante questi i buoni risultati, l'atteggiamento dei nordestini appare cauto: è a poco meno del 51% a dichiarare di provare moltissima o molta fiducia nella scuola. Guardando al trend, possiamo vedere come questo dato sia sostanzialmente stabile rispetto al 2007 mentre, rispetto al 2006, la perdita di fiducia è pari a circa 9 punti percentuali. Oggi, sono i liberi professionisti e gli studenti a mostrarsi maggiormente fiduciosi verso la scuola, ma la soglia critica del 50% viene superata anche tra operai, impiegati e pensionati.

Qual è il principale problema della scuola? La mancanza di fondi per la didattica (30%) è il primo aspetto su cui gli intervistati puntano l'attenzione, seguito dallo scarso legame con il mondo del lavoro (19%) e dalla bassa qualità degli insegnanti (17%). La mancanza di sostegno alle famiglie povere viene invece indicata dal 10% dei nordestini, seguita dalla violenza negli istituti e dall'arretratezza dei programmi (intorno all'8-9%).

Guardando al passato, possiamo vedere come sia molto cresciuta la sensibilità rispetto alla difficile situazione economica delle scuole (+12 punti percentuali rispetto al 2008) e al collegamento con il mondo del lavoro (+7 punti percentuali). Diminuisce, invece, l'idea che il problema risieda soprattutto nelle capacità dei docenti (-9 punti percentuali). Sempre rispetto a 3 anni fa, poi, sembra ridursi l'attenzione verso il bullismo (-8 punti percentuali), ma la considerazione appare comunque maggiore di quella osservata nel 2005 (+5 punti percentuali).

Sono soprattutto gli studenti a puntare il dito contro la mancanza di risorse, ma un'attenzione superiore alla media sulla questione monetaria la possiamo ritrovare anche tra liberi professionisti, disoccupati e casalinghe. Piuttosto trasversale appare l'attenzione verso il collegamento con il mondo del lavoro, mentre sono soprattutto imprenditori e disoccupati a indicare la qualità degli insegnanti. Operai, liberi professionisti e pensionati, inoltre, tendono ad essere maggiormente sensibili al sostegno alle famiglie povere. Il bullismo, invece, preoccupa soprattutto i pensionati, e l'aggiornamento dei programmi appare una necessità avvertita soprattutto per liberi professionisti, studenti, impiegati e imprenditori.

Guardando all'influenza della politica nella definizione dei principali problemi, infine, vediamo come tra gli elettori di centrosinistra sia presente un'attenzione particolare sulla carenza di fondi, mentre il collegamento con il mondo del lavoro preoccupa soprattutto gli elettori del Pdl e di Fli. La scarsa qualità dei docenti, invece, è indicata in misura maggiore dai simpatizzanti di Pdl, Udc e Lega.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 settembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 2410), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Mauro Vullo ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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