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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL LAVORO DEGLI IMMIGRATI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
GLI IMMIGRATI A NORDEST, PER IL 70% SONO NECESSARI
[di Natascia Porcellato]

Gli immigrati sono necessari per l'economia nordestina o stanno "rubando" il lavoro agli italiani? In tempo di crisi questa domanda appare tutt'altro che scontata. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, fornisce in proposito delle indicazioni piuttosto chiare: circa 7 nordestini su dieci giudicano gli immigrati necessari, soprattutto pensando all'assistenza agli anziani. Il 27%, invece, li considera "in competizione" con gli italiani, e in particolare con i giovani, per la ricerca di un posto di lavoro.

La scorsa settimana ci sono stati tre "click-day" previsti dall'ultimo decreto-flussi del Ministero dell'Interno per distribuire 98.080 permessi di soggiorno ad altrettanti immigrati extracomunitari. Secondo i dati resi noti dal Viminale, in Italia le domande presentate sono state complessivamente quasi 400.000. Da Veneto, Friuli-Venezia Giulia e dalla provincia di Trento sono partite, globalmente, oltre 55.000 richieste. I posti saranno redistribuiti tra le diverse province nei prossimi giorni, ma appare già chiaro che sarà impossibile riuscire a soddisfare tutte le domande partite dall'area nordestina.

La richiesta di immigrati nelle regioni del Nord Est, dunque, non sembra essersi esaurita. Ma i nordestini sono intimoriti dalla presenza degli immigrati? Sembra di no: circa il 70% degli intervistati, infatti, ritiene che gli immigrati siano necessari per l'economia dell'area, soprattutto pensando all'assistenza agli anziani. Non sembrano, quindi, sentirsi minacciati dalla presenza degli immigrati a cui, invece, riconoscono un ruolo importante, sia economico che sociale. A considerare i migranti come un pericolo rispetto alle opportunità lavorative degli italiani, invece, è poco più di un nordestino su quattro (27%).

Guardando al fattore generazionale, appare chiaro come le tensioni maggiori si concentrino nelle classi d'età centrali, tra le persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni. Tuttavia, anche tra gli intervistati che percepiscono gli immigrati come un potenziale rischio, la percentuale non supera mai il 35%. A mettere l'accento sull'importanza degli immigrati per l'economia dell'area, soprattutto per rispondere alle necessità assistenziali e di cura della popolazione più anziana, sono soprattutto i giovani e coloro che hanno oltre 65 anni.

Se ci concentriamo sulle professioni che più di altre percepiscono come un rischio la presenza dei lavoratori immigrati, invece, vediamo che questo orientamento è presente soprattutto tra operai e casalinghe, imprenditori e lavoratori autonomi (commercianti e artigiani). Anche in questo caso, però, le percentuali non vanno oltre il 35%. Impiegati, studenti e liberi professionisti, invece, tendono a considerarli in misura maggiore una risorsa per l'economia dell'area.

Infine, se guardiamo all'influenza dell'orientamento politico, vediamo come siano soprattutto i simpatizzanti della Lega Nord (38%) e, ancor più, del Pdl (42%) a sostenere che gli immigrati tolgono posti di lavoro agli italiani, e in particolare ai giovani. Gli elettori delle altre forze politiche -dal Pd all'Idv, dall'Udc a Sel- sostengono largamente che la presenza dei migranti sia necessaria per l'economia dell'area, in particolare pensando all'assistenza agli anziani.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto dal 31 gennaio al 2 febbraio 2011. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1024 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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