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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL COMMERCIO CON L'ESTERO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
L'EXPORT SALVA L'ECONOMIA MA C'È CHI LO TEME ANCORA
[di Natascia Porcellato]

Il commercio estero oggi è più una risorsa o una minaccia? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, punta la propria attenzione sulla concezione dei cittadini dell'area del commercio estero. Oltre sei nordestini su dieci continuano a considerarlo un'opportunità per la crescita economica, mentre a giudicarlo una minaccia è circa il 27%. La tentazione di chiudersi, però, non manca. Anche se la maggioranza assoluta (54%) ritiene che il Nord Est dovrebbe aprire ancor più la propria economia, tutt'altro che residuale appare la quota di persone che ritiene sia meglio proteggersi dalla concorrenza internazionale (40%).

I dati resi disponibili dalla Fondazione Nord Est lo scorso novembre (e riferiti al 2009) parlano chiaro: la contrazione delle esportazioni per le regioni del Nord Est è stata forte e traumatica. La crisi internazionale non poteva non lasciare il segno in un'area come questa, caratterizzata da una forte propensione all'export. Il mercato globale, tuttavia, ha un'anima duplice, ambigua. Infatti, se da una parte si esportano merci, dall'altra si importano anche. E, spesso, è comparso lo spettro di prodotti a basso costo provenienti da altre economie emergenti: la Cina, soprattutto. Come ha influito tutto questo sulla concezione del commercio estero da parte della popolazione nordestina?

Il 62% degli intervistati sostiene che il commercio estero sia un'opportunità per la crescita economica, mentre il 27% lo considera soprattutto una minaccia. I settori professionali che mostrano la maggiore apertura sono i liberi professionisti e gli impiegati, oltre che gli studenti e i disoccupati. Le perplessità, invece, sono più diffuse tra operai e lavoratori autonomi (imprenditori, commercianti e artigiani). Il timore per il commercio estero, in altre parole, attraversa in misura maggiore le professioni che sono direttamente coinvolte dalla concorrenza internazionale, siano lavoratori dipendenti o imprenditori.

Ma il Nord Est, per il suo sviluppo, come dovrebbe comportarsi in futuro? La maggioranza assoluta (54%) ritiene che la scelta migliore sia quella di aprire ancor più la propria economia verso gli altri paesi, anche se il 30% non è disposto, reciprocamente, a far entrare prodotti, anche a basso costo, provenienti dall'estero.

A sostenere invece la necessità di proteggere l'economia nordestina dalla concorrenza internazionale è il 40% degli intervistati. Ma se i paesi stranieri attuassero, a loro volta, una chiusura alle nostre esportazioni? Il 18% lo ritiene un rischio accettabile, mentre a giudicarlo inammissibile è il 21%.
Dal punto di vista territoriale, è il Friuli-Venezia Giulia a mostrarsi maggiormente disponibile ad aprire ulteriormente la propria economia: tra i cittadini della regione autonoma, infatti, i consensi verso questa ipotesi superano il 60%. Ad apparire più divisi sono i veneti: se il 52% si schiera dalla parte della necessità di aprire ulteriormente al mercato estero, il 43%, invece, ritiene di aver bisogno di protezione.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 14-17 dicembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1089 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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