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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST TRA VECCHIO E NUOVO ANNO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ADDIO AL 2010, ANNO DIFFICILE. 2011? INCERTEZZA E SPERANZA
[di Natascia Porcellato]

Speranza e incertezza: sembrano essere questi i sentimenti che caratterizzano lo sguardo dei nordestini verso il nuovo anno, mentre quello vecchio si chiude lasciandosi alle spalle giudizi negativi su più fronti. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, con l'avvicinarsi della notte di San Silvestro, indaga intorno ai giudizi sull'anno appena trascorso e sulle aspettative rispetto a quello che sta per arrivare. Il 2010 ha evidenziato delle criticità diffuse: rispetto al proprio reddito, all'ordine pubblico, all'economia regionale e, ancor di più, alla politica italiana. Ma le attese per il nuovo anno sono contrassegnate da un cauto ottimismo.
Gli ultimi giorni di dicembre sembrano perfetti per fare bilanci, personali o sociali che siano. Si mettono in fila fatti e idee, esperienze e persone, li si differenzia con un segno positivo o negativo e si tirano le somme: ecco il saldo dell'anno. I dati raccolti da Demos mettono in luce una visione nettamente negativa dell'opinione pubblica riguardo ai dodici mesi appena trascorsi. Sia per quanto riguarda il reddito che la sicurezza personale, la maggioranza dei nordestini ritiene che nel corso del 2010 sia prevalsa la stabilità (rispettivamente: 61 e 56%), ma la differenza tra i giudizi positivi e quelli negativi restituisce un saldo dal segno meno per entrambi: -21.
Per quanto riguarda l'economia della propria regione, invece, un nordestino su due ha percepito un peggioramento nel corso dell'ultimo anno, mentre è solo il 6% a dichiarare un miglioramento. L'indice sintetico, quindi, in questo caso scende fino a -44. Ma è per la politica italiana che i giudizi negativi dilagano: oltre sette nordestini su dieci la giudicano peggiorata nel corso del 2010, mentre circa il 4% esprime una valutazione positiva. L'indice sintetico, quindi, si inabissa fino a un preoccupato (e preoccupante) -66.
Dal punto di vista dell'opinione pubblica dell'area, quindi, il 2010 è da porsi senz'altro nel novero degli anni molto difficili. Cosa aspettarsi dal futuro? Quasi un nordestino su tre (32%) ritiene che il nuovo anno sarà uguale a quello appena passato, mentre il 24% si attende un ulteriore peggioramento. La maggioranza relativa, però, crede che nel 2011 ci sarà un miglioramento (41%), e questo orientamento appare maggiormente diffuso tra i giovani con meno di 34 anni. Al contrario, a credere che il nuovo anno sarà uguale o peggiore rispetto a quello appena passato sono le classi d'età più adulte o anziane.
I sentimenti con cui iniziare il nuovo anno appaiono (prudentemente) ottimisti. Speranza: secondo il 44% dei nordestini è questa la parola d'ordine che distingue lo sguardo verso il 2011. Ma anche incertezza (22%) e opportunità (9%), entusiasmo (7%) e paura (6%). La visione di ognuno, però, è influenzata da molti fattori, e uno dei più rilevanti è sicuramente la professione. Così, anche se la speranza appare un punto fermo per tutte le categorie considerate, osserviamo come lo sia in misura maggiore per operai, pensionati e casalinghe. Liberi professionisti e studenti, invece, mettono più degli altri l'accento sulle opportunità offerte dal nuovo anno e sull'entusiasmo con cui affrontarlo. Gli imprenditori e i lavoratori autonomi uniscono a questi due sentimenti anche l'incertezza.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 14-17 dicembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1089 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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