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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST E AFGHANISTAN

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
AFGHANISTAN. PER DUE SU TRE L'ESERCITO DEVE ANDAR VIA
[di Natascia Porcellato]

Nord Est critico rispetto alla presenza italiana in Afghanistan e propenso a ridurre o ritirare del tutto i nostri soldati presenti nell'area. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, punta la propria attenzione sulla missione che impegna il contingente italiano in Afghanistan da oltre sette anni. A dichiararsi contrario all'impegno delle nostre forze armate a Kabul è il 66% dei nordestini, mentre quasi sette intervistati su dieci vogliono una riduzione o il ritiro delle truppe.
La missione NATO Isaf, a cui l'Italia partecipa, è stata al centro di numerose polemiche. Il nostro contingente è presente nell'area come forza di pace, ma sono ancora intense le azioni di guerriglia da parte dei talebani. In questi anni, poi, i militari morti sono stati numerosi, anche tra i nostri connazionali: 34 i soldati italiani che hanno perso la vita in terra afgana. Molti erano nordestini o «di stanza» nelle numerose caserme che quest'area ospita. Ma veneti o friulani, giuliani o trentini, italiani o nordestini, poco importa: il dolore per la loro scomparsa ha segnato sia le famiglie colpite che l'opinione pubblica. A ottobre la Brigata Alpina Julia - uno dei simboli del Nord Est - ha assunto la guida del Regional Command West, il comando responsabile per la regione occidentale dell'Afghanistan, e da quel momento il sito de Il Gazzettino le dedica uno speciale.

L'orientamento della maggioranza degli intervistati di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento, però, è critico rispetto a questa missione all'estero. A fronte di un 33% che si dichiara molto o abbastanza favorevole alla presenza italiana in Afghanistan, è il 66% a manifestare la sua avversione. Il dato appare superiore a quanto registrato per il contesto nazionale nel suo complesso: la quota di contrari alla missione afgana, infatti, tra gli italiani si ferma al 61%. Questo orientamento negativo, tuttavia, non è da ricollegare a una mancanza di fiducia nelle forze armate, quanto piuttosto al timore di veder morire altri soldati (e altri civili) in un conflitto sempre più difficile da gestire, specialmente sotto l'egida di una missione di pace.

Il profilo di coloro che si dichiarano a favore dell'intervento in Afghanistan vede una prevalenza di uomini, mentre, dal punto di vista del livello d'istruzione, prevalgono coloro che sono in possesso di diploma o una laurea. Guardando all'orientamento politico, invece, sono presenti in misura maggiore i simpatizzanti di Pdl, Lega Nord, Fli e Udc. Al contrario, i settori sociali che avanzano le critiche maggiori sono composti soprattutto da donne e caratterizzati da un basso livello di istruzione. Dal punto di vista politico, poi, ritroviamo in misura maggiore gli elettori di Pd, Idv e Sel.
A fronte di una critica così ampia della missione, è coerente che una quota consistente di popolazione si orienti verso un ripiegamento della presenza italiana: Quasi sette nordestini su dieci preferirebbero che i militari fossero ridotti (48%) o ritirati (19%), mentre, al contrario, meno di uno su tre vorrebbe aumentare (5%) o lasciare inalterata (23%) la consistenza della presenza italiana.
Anche in questo caso, la variabile politica appare centrale: sono infatti gli elettori di Pdl e Lega Nord a sostenere in misura maggiore la necessità di aumentare (o comunque non diminuire) la presenza italiana. A mostrarsi più propensi a un ridimensionamento, invece, sono i simpatizzanti di Idv, Fli, Udc, Sel e Movimento 5 Stelle.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 25-26 ottobre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1011 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.sondaggipoliticoelettorali.it
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